A TAIO UN LABORATORIO A CIELO APERTO
a cura delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Taio
Un orto pensato e realizzato dalla scuola. É l’esperienza educativo-didattica che l’equiparata dell'infanzia di Taio ha proposto ai bambini all'interno della propria progettazione che ha quest’anno, come processo di apprendimento, la partecipazione.
Durante l'anno scolastico i bambini hanno approfondito il tema ambientale attraverso il progetto "Facciamo bello il pianeta" che li ha visti protagonisti, anche al di fuori della scuola, di un percorso sui rifiuti e di uno sulla messa a dimora di bulbi di tulipano nelle aiuole del paese.
Con il mese di maggio è stato infatti avviato il progetto degli orti scolastici grazie alla collaborazione offerta da alcuni genitori e dalla “Azienda Pubblica dei Servizi alla Persona Anaunia” che hanno messo gentilmente a disposizione aree di terreno da destinare alla coltivazione. L’orto gestito dalla scuola si è rivelato così un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Uno spazio in cui i bambini possono sperimentare l’osservazione, la conoscenza della natura, il lavoro manuale e la ciclicità del tempo.
Un progetto condiviso con varie realtà e istituzioni presenti sul territorio che ha permesso di trasformare la parola “partecipazione” in azioni concrete attraverso occasioni di collaborazione, suddivisione dei ruoli, organizzazione degli impegni e gestione del tempo con le ciclicità, attese e attenzione che la coltivazione richiede.
Il tutto nella costruzione di un unico grande progetto che ha visto i bambini, lavorando in piccoli gruppi, fare domande, formulare ipotesi, organizzare le conoscenze acquisite documentando l'esperienza, scattando loro stessi le fotografie, rielaborando graficamente le esperienze e utilizzando la scrittura spontanea. Altro elemento distintivo è stato quello di elaborare un progetto prima di affrontare la realizzazione dell’orto, cosa che promuove e sostiene il pensiero, lo guida, aiuta a fare chiarezza.
Questo percorso ha visto nell’orto anche il luogo della meraviglia e dello stupore, una realtà sempre nuova da esplorare, uno spazio in cui fare scoperte con i compagni. E, mentre si attende, si scava, si costruiscono laghi, dighe e ponti, si sotterrano noccioli di ciliegia e petali di fiore, si seguono farfalle e api di fiore in fiore, si mettono in comune sassi, erbe e lombrichi. Infine, poi, si possono vedere e godere i frutti del proprio lavoro, della cura, della pazienza. Certo, non tutte le piantine hanno avuto la stessa sorte, ma la natura insegna anche questo. E insegna che ogni pianta ha i suoi tempi.
“Facciamo bello il nostro pianeta” si è rivelata così un'esperienza di qualità attenta all’inclusione perché ogni bambino e ogni bambina hanno avuto la possibilità di sperimentare e di apprendere facendo, ma anche riflettendo e costruendo insieme ipotesi e ragionamenti, grazie a una scuola che si apre al mondo e a un mondo che entra nella scuola.
