ASPETTANDO IL NATALE: LA PROPOSTA DELLA SCUOLA DI SAN LORENZO



di Lorenzo Santorum - coordinatore del Circolo Giudicarie Esteriori
con le insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di San Lorenzo
 


Siamo ormai nel tempo dell’Avvento e la scuola dell’infanzia di San Lorenzo si sta preparando a vivere con i bambini e con le famiglie questo momento che precede il Natale. Abbiamo trascorso quest’anno inventando un nuovo modo di essere scuola” e, obbligati dal Covid a chiudere il nostro portone d’ingresso per molti mesi, abbiamo scoperto che potevamo essere vicini pur nel distanziamento.
Così attraverso internet abbiamo condiviso pensieri, proposte, progetti, emozioni e ci siamo riscoperti “comunità” come prima non eravamo. È strano ma è successo proprio così.

Per mantenere viva questa autenticità e questa freschezza abbiamo cercato qualcosa che unisse l’idea di apprendimento sociale e di bambino competente con la scoperta del territorio, delle radici della nostra comunità e della vita familiare.
Allora abbiamo deciso insieme ai nostri bambini di andare alla scoperta dei portoni. Nel nostro paese ce ne sono tanti: nuovi, antichi, consumati dal tempo e dall’uso, di legno, di ferro, con cardini arrugginiti, con chiavistelli artistici che sembrano custodire tesori.
In questi mesi ci siamo addentrati tra gli avvolti, abbiamo fotografato e ripreso con la videocamera i portoni e le facciate che ci sembravano più belli e interessanti.


Ci siamo fatti tante domande: chi ci sarà dietro quel portone, cosa potremo trovare, potremo immaginare, attraverso piccoli segni lasciati sul legno dei portoni, la vita della famiglia che abita questa casa e raccontare le storie dei genitori e dei bambini che stanno dietro quei portoni? Con queste domande siamo tornati a scuola e abbiamo messo su di un foglio i nostri pensieri, abbiamo disegnato i portoni, li abbiamo colorati e abbiamo scritto le nostre storie.

Poi con i nostri bambini, nel Concilio attraverso il lavoro in piccoli gruppi, ci siamo chiesti come avremmo potuto celebrare il Natale. Purtroppo il Covid non ci lascerà lo spazio per condividere con i genitori questo momento così importante per tutta la comunità di San Lorenzo.
Ma abbiamo pensato insieme ai nostri bambini che forse ci potrebbe essere un altro modo di vivere il Natale, una maniera diversa di far entrare nelle case quest’atmosfera unica, per far arrivare insieme al messaggio della “nascita” anche la speranza di poter lasciare alle spalle questo tempo così difficile e di tornare alla vita “normale” con una cultura meno individualista e più “sociale”.
Ma come fare per trasmettere queste idee, come unire l’identità di ciascuno con la dimensione sociale e relazionale per comunicare che proprio in un tempo così difficile non ci siamo persi d’animo e abbiamo riscoperto le nostre radici e il nostro “essere comunità” scolastica e territoriale?

Dopo esserci confrontati ed aver discusso per un po’ tutti insieme, bambini e insegnanti, abbiamo deciso di realizzare un Calendario dell’Avvento diverso, speciale.
I portoni e le porte delle case di ciascun bambino dapprima fotografate, poi disegnate e raccontate con le loro parole sono diventate parte del Calendario dell’Avvento e, quando a partire dal 1° dicembre le caselle del calendario verranno aperte quotidianamente, al loro interno si troveranno i messaggi dei bambini scritti di loro pugno con accanto la traduzione da parte delle maestre. Potranno essere semplicemente una parola o una frase complessa che rappresenteranno comunque ciò che i bambini sentono e pensano sulla loro casa e sul Natale come evento che ci coinvolge tutti. Così i bambini con i loro pensieri ci accompagneranno ogni giorno verso il Natale.

L’ultimo portone del Calendario dell’Avvento sarà quello della scuola dell’infanzia di San Lorenzo che, una volta aperto, permetterà a tutti di scoprire il Presepio che rappresenta il punto d’incontro tra la comunità, la scuola dell’infanzia e la famiglia.Così potremmo veramente dire che “Natale è alle porte”.
Una porta per accogliere, per prendersi cura di qualcuno, per custodire qualcosa di prezioso, per svelare i pensieri dei bambini, per farci conoscere il loro sguardo sul mondo, sulle cose e sulle persone e, infine, per condividere un’esperienza con tutta la comunità.


 


F.P.S.M.

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