C’È POSTA PER VOI - L’esperienza di Varone per continuare a tessere legami dentro la scuola e con le famiglie



L’aspetto progettuale al quale diamo voce in questa news, attraverso la testimonianza delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Varone che hanno scritto la documentazione che segue, dà concretezza a un aspetto importante messo in evidenza dalla formazione che ha accompagnato la riflessione educativo-didattica tra marzo e maggio e che ha sostenuto le scuole nella riapertura di giugno e luglio.
In tutte le equipe è stato evidenziato come la necessità di mantenere il distanziamento fisico tra bambini non debba tradursi in proposte individualizzate all’interno di ciascun sottogruppo stabile, né tantomeno in una sorta di “isolamento” dell’attività di ciascun gruppo rispetto a quella degli altri. Il rischio di frammentarietà, separatezza e non circolarità delle proposte va attentamente monitorato e progettualmente evitato il più possibile. Nel prefigurare le esperienze quindi è stato importante chiedersi come tutelare e garantire la prossimità sociale, immaginando e progettando attività che, anche se agite mantenendo il distanziamento fisico tra bambini, continuino a promuovere la dimensione interazionale e relazionale di gruppo e di scuola.

La testimonianza di Varone ci racconta un’interpretazione possibile e percorribile di questa attenzione progettuale. Lasciamo alle insegnanti la parola.

“Il ritorno a scuola, dopo mesi di chiusura, si è concretizzato per la nostra scuola il 15 giugno. I bambini che hanno ripreso la frequenza sono 50, divisi in cinque gruppi di 10 con due insegnanti di riferimento. Cinque piccole comunità all'interno di un'unica, ora apparentemente ancora più grande, struttura. Le norme igienico-sanitarie ci impongono di avere ingressi separati e di svolgere le nostre attività in spazi esclusivi, evitando contatti e scambi fra i vari gruppi. La nostra volontà era di riuscire a trovare un modo, delle strategie che potessero favorire la dimensione relazionale fra i gruppi e che ci facessero sentire, ri-percepire l’unità di scuola.

Come abitualmente facciamo, abbiamo coinvolto anche stavolta i bambini chiedendo loro di provare a pensare delle possibilità per mantenere un contatto, un legame con i compagni degli altri gruppi, ma non solo, anche con il cuoco, che rimane sempre in cucina e anche con le tate, le inservienti che in molte occasioni interagiscono direttamente con i bambini.

Ragionando insieme, mettendo a confronto idee e ipotesi, abbiamo convenuto che una soluzione poteva essere rappresentata dal realizzare e utilizzare una cassetta per la posta collocata all’esterno dello spazio adibito al gruppo e facilmente accessibile.

Il materiale di scambio fra i gruppi è rappresentato da racconti di esperienze vissute e narrate attraverso la trascrizione dei discorsi dei bambini, frasi esplicative delle insegnanti, scrittura spontanea dei bambini, foto, disegni.

Non mancano i messaggi di ringraziamento per il cuoco per gli squisiti pranzetti che ora, nella tranquilla intimità della sezione, a volte alla luce di una candela, hanno un sapore ancora più speciale. Messaggi rappresentati anche da una filastrocca in rima da noi inventata dove si celebrano le doti culinarie del cuoco nel preparare degli sfiziosi gnocchi alla romana. Come pure non mancano i messaggi per le tate per ringraziare dell’attenzione e disponibilità con cui si prendono cura di noi e della scuola.

Un modo per mantenere saldo il rapporto tra i bambini, per favorire quella inclusione che negli anni si era creata, cercando di mantenere viva la curiosità e le potenzialità di ognuno.
La corrispondenza ricca che intercorre tra i vari gruppi, fatta di racconti, di riflessioni, di richieste di aiuto, vorremmo farla diventare una sorta di documentazione che possa raccontare alle famiglie, che la riceveranno tramite mail, come abbiamo ripreso le nostre attività didattiche proseguendo nel nostro progetto annuale dedicato alla costruzione di narrazioni insieme, proponendo ai bambini esperienze di apprendimento coinvolgenti e ricche di significato".


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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