CONOSCERE PER DARE VALORE. LA COLLABORAZIONE DI NAVE SAN ROCCO DOPO LA TEMPESTA VAIA


a cura di Silvia Cavalloro e delle insegnanti della scuola

Non sono rimasti indifferenti alla notizia della devastazione che la Tempesta Vaia ha portato nei boschi del Trentino. Anche i bambini della scuola equiparata dell’infanzia di Nave San Rocco hanno voluto portare il loro contributo al progetto di riqualifica e rilancio dei nostri territori colpiti. Il desiderio di collaborare con idee e progetti era grande, ma prima è stato indispensabile approfondire bene la conoscenza del bosco con le sue caratteristiche e capire cosa era accaduto a seguito della tempesta di fine ottobre.

 

Ai bambini sono state mostrate delle immagini sui disastri provocati dalla tempesta ed è stato chiesto loro di descrivere cosa vedevano e di fare ipotesi su cosa fosse successo. In seguito è stato chiesto cosa si potesse fare per aiutare questi boschi a rinascere. Da tanti bambini è emersa la volontà di rimuovere gli alberi rotti e piantarne di nuovi. Ecco alcune delle loro proposte:

  • Possiamo incollare gli alberi caduti.
  • No, non si può perché sono veri! Li ripianteremo.
  • Li sotterriamo.
  • No, li copriamo con la terra quando sono giù nella buca.
  • Io li pianterei con un seme, ma dopo dobbiamo stare lì ad aspettare.
  • Ma dobbiamo andare a innaffiare gli alberi che abbiamo impiantato.
  • Io vorrei pulire il fango. Possiamo incollare gli alberi col fango!
  • Io vorrei ripulire la strada.
  • Possiamo tirare via l’acqua con secchiellate e mettiamo acqua pulita nel fiume vuoto.
  • Con la carrucola tiriamo su tutti gli alberi con le radici che fanno vivere gli alberi.
  • Un albero che non ha le radici attaccate non sta in piedi e cadrebbe subito.

 

 

Dal confronto con le proposte di tutti i gruppi di discussione si concorda sull’idea di comprare degli alberi nuovi al negozio e piantarli nei boschi distrutti e per poter procedere nasce il progetto di realizzare un mercatino per la raccolta dei fondi necessari a comprare tanti alberi che sono stati portati in primavera nei boschi distrutti.

Nel mese di maggio la guardia forestale ha incontrato i bambini a scuola condividendo tante informazioni interessanti sul bosco: cosa ci si può trovare, chi ci abita e soprattutto come dobbiamo comportarci per aver rispetto della natura in tutte le sue forme. Il bosco, infatti, è la casa delle piante e degli animali ed è importante rispettarne ogni elemento e ogni forma di vita. Tutto questo determina infatti un equilibrio unico che va compreso e salvaguardato.

I bambini hanno scoperto come tante cose in natura non abbiano una sola funzione. Per far crescere un albero ci vuole il seme che però serve anche come cibo per gli animali. Ad esempio una ghianda può far crescere una quercia, ma piace tanto anche agli scoiattoli e ai cinghiali. I bambini hanno imparato anche che alcune piante o parti di esse sono buone da mangiare mentre altre sono velenose. Sempre guidati dalle guardie forestali è stato approfondito il mondo degli animali con le loro specificità e caratteristiche. A scuola sono arrivati anche i gruppi cinofili della Croce Rossa Italiana che hanno mostrato come gli animali siano prezioso aiuto nel collaborare in situazioni difficili.

Il percorso annuale si è concluso con la gita a Vattaro con la messa dimora di piantine che serviranno al rinnovo del bosco abbattuto. Ecco come alcuni bambini ricordano l’esperienza:

“Abbiamo dovuto camminare tanto insieme ai custodi forestali, erano due, sono quelli che guardano gli alberi se sono secchi o morti e guardano gli animali”.
“Poi i custodi in fila, ci hanno fatto andare dagli alberi sradicati. Ci hanno detto di camminare lungo la strada con gli occhi aperti; poi abbiamo trovato dei pezzi di ossa come la dentiera del cinghiale e la testa del camoscio”.
“Su un albero ci hanno fatto vedere che c’erano delle pigne incastrate. È stato il picchio che le mette lì per mangiare i pinoli”.
“Le guardie forestali lasciano nel bosco pochi alberi secchi perché diventano le case degli animali o servono per diventare cibo”.

Il percorso è stato documentato anche da un albo illustrato “Grandi come girasoli” pubblicato dai genitori dei bambini di cinque anni.

Questo progetto ha rappresentato un’importante opportunità per condividere a scuola eventi, informazioni, immagini colte dai bambini nelle tante occasioni che hanno accompagnato quanto provocato dalla Tempesta Vaia. Ha permesso contesti di condivisione di emozioni che questi fatti hanno provocato e ha offerto strumenti di conoscenza e di rielaborazione, oltre che di assunzione di responsabilità e di azione propositiva.

Un percorso che testimonia ancora una volta, come la scuola possa essere parte attiva e snodo centrale per far crescere consapevolezza e promuovere partecipazionidifferenziate attraverso esperienze di


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

Contatti

Federazione Provinciale Scuole Materne
Via Degasperi 34/1
38123 Trento
Tel: 0461 382600
Fax: 0461 911111