GIOCARE È UNA COSA SERIA. UN’ESPERIENZA DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA A SANTA CROCE
a cura delle insegnanti Lara Fina, Cristiana Alari, Stefania Dalfior, Sara Dalponte, Chiara Pirola, Viviana Zennari, Chiara Merli, Monica Marchiori
Il gioco con le macchinine è una di quelle attività che osserviamo di frequente durante le proposte non direttamente condotte dalle insegnanti, nelle quali i bambini possono autorganizzarsi in spazi appositamente pensati per il gioco libero.
Durante questi momenti le macchinine sfrecciano sfidandosi in gare di velocità e su percorsi tortuosi. Tappeto, armadietti, supporti e oggetti vari diventano occasioni per creare tracciati alternativi e per introdurre variabili.
Dopo varie sperimentazioni e partecipazioni differenti a questo gioco i bambini e le bambine hanno espresso il desiderio di avere uno spazio adeguato:
“Ci manca una pista!” esclama qualcuno
“È vero!” conferma qualcun altro
“La possiamo fare!” propone un altro ancora
Ecco che da un problema nasce una proposta! Così noi insegnanti abbiamo rilanciato ai bambini l’idea di progettare una pista delle macchinine per poi realizzarla. Suddivisi in quattro piccoli gruppi, i bambini e le bambine hanno dato il via al lavoro di progettazione: un foglio, un’unica matita e un’unica gomma ed ecco in poco tempo realizzate le bozze dei progetti. C’è stato chi ha avuto bisogno di più tempo per concordare le idee, chi ha voluto prendere le misure utilizzando una macchinina e chi ha reso fin da subito il progetto realistico volendo aggiungere un’ambientazione attraverso degli alberi, delle case, chi persino dei dinosauri.
Qualcuno ha espresso la sua difficoltà a immaginare la pista e così attraverso del materiale di recupero di diverse forme e dimensioni ha provato a dare forma alle idee utilizzando ciò che c’era a disposizione apportando poi delle modifiche sul progetto. Ripresi in mano più volte si sono arricchiti di dettagli e di scritture spontanee, finché tutto il gruppo non era soddisfatto del risultato.
Un aspetto interessante che abbiamo osservato è stato che nei giorni seguenti alla condivisione e alla progettazione, i bambini avevano già inventato diversi modi per giocare con le macchinine creando ambientazioni sempre nuove. Ecco quindi la grande importanza da un lato dei processi che si attivano nei discorsi condivisi e dalla negoziazione delle idee, dall’altra del gioco libero spontaneo durante il quale i bambini nel loro sperimentare agiscono dando forma a quei pensieri e idee sollecitate dal gruppo.
Ogni progetto presenta particolari unici come la presenza dei cartelli, del vigile con la paletta, il semaforo, la salita e le discese e la galleria. Allo stesso tempo tutti i progetti presentavano alcuni elementi in comune come il parcheggio, le strisce pedonali e le linee che separano le due carreggiate “che servono per andare avanti e indietro”. Dal confronto tra gruppi siamo riusciti a ricavare tutti gli elementi da inserire nel progetto finale del grande gruppo. Finalmente siamo arrivati ad avere un’idea condivisa di pista, un’idea unica e originale, frutto del contributo di tante straordinarie menti.
Ed eccoci pronti, di nuovo in piccoli gruppi, per uscire alla ricerca degli elementi che abbiamo disegnato fotografandoli e scoprendo che ne esistono anche di nuovi, come quando al parcheggio abbiamo trovato il cartello che indicava il parcheggio e il cartello parcheggio disabili.
- “Ma cosa vuol dire quel cartello?” Chiede un bambino
- “Forse che possono stare qui i bambini con la sedia a rotelle?” ipotizza un altro.
L’uscita all’esterno è sempre un momento di grande arricchimento per il bambino, che attraverso l’osservazione e la formulazione di ipotesi costruisce assieme ai propri compagni la sua conoscenza.
Ed ora… bisognerà aspettare per vedere il risultato finale!!