PENSARE, RICORDARSI, APPRENDERE. UNA MOSTRA DIDATTICA PER APRIRE PROSPETTIVE



di Silvia Cavalloro

Alla fine di un anno di intense esperienze e attività è importante mettere in relazione i differenti progetti realizzati con i bambini, le tante occasioni di condivisione con le famiglie, i contributi preziosi della collaborazione con il personale ausiliario.
Per questo, in molte nostre scuole, la chiusura dell’anno scolastico è spesso occasione per organizzare delle mostre didattiche di fine anno.

Documentazioni articolate, queste, che negli ultimi anni stanno sempre più acquisendo non solo il sapore, pur denso di significato, del costruire memoria di quanto realizzato, ma anche – e soprattutto – la possibilità di ricondividere significati, di interrogare con sguardo altro i processi promossi e gli apprendimenti costruiti insieme.
Riprendere in mano le fasi del lavoro, il materiale prodotto, i documenti raccolti è un passaggio centrale per ripercorrere con punti di vista nuovi i passi fatti. È fondamentale per gli insegnanti e per il personale della scuola, ma centrale è riproporre tutto questo anche ai bambini, invitandoli a ri-leggere e quindi a ri-significare le esperienze condivise con il gruppo.

Tra le tante documentazioni interessanti realizzate dalle scuole segnaliamo la significativa proposta della scuola dell’infanzia “Canossiane” di Trento che ha organizzato un percorso espositivo che si snoda lungo tutti gli spazi dell’intera scuola. Una sorta di viaggio richiesto al visitatore che, seguendo il filo rosso – un filo che materialmente corre lungo le pareti della scuola e collega le varie aree espositive – che lega le varie esperienze, si ritrova letteralmente a “viaggiare” tra le documentazioni
Di qualità vedere di tanto in tanto – accanto alle immagini, alle didascalie, ai prodotti tridimensionali, ai dialoghi dei bambini – dedicati degli affondi allo “sguardo delle insegnanti”. “Questa mostra vuole essere per voi una documentazione di alcune delle esperienze che hanno sostenuto il processo di apprendimento di quest’anno scolastico: co-progettare”.

Documentare significa anche operare una selezione. E scegliere cosa tenere e cosa lasciare, cosa porre in primo piano e cosa lasciare sullo sfondo o addirittura tacere, è sempre faticoso. Richiede coraggio di lasciare parti importanti del percorso svolto, ma la fiducia nel fatto che la selezione è guidata da un preciso intento comunicativo. Il focus scelto permette così di dare valore anche a tutto ciò che apparentemente “resta fuori”.
Dicono ancora le insegnanti: “Nella mostra non saranno presentate tutte le singole attività o tutti i prodotti elaborati, ma solo quelli riferiti al co-progettare”.

Naturalmente i bambini sono stati coinvolti non solo nel corso dell’anno nelle diverse esperienze e in particolare in quelle riferite al co-progettare, ma anche nella fase di organizzazione della mostra. Ecco ancora la voce delle insegnanti: “I bambini hanno creato una documentazione partecipata attraverso la metodologia del piccolo gruppo, dove sono i protagonisti attivi della rielaborazione delle esperienze vissute”.


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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