PROGETTARE INSIEME UN’OCCASIONE PER COSTRUIRE PACE


di Ivana Leonardelli
coordinatrice del Circolo di Trento3

e delle insegnanti
della scuola dell’infanzia di Villazzano

Possono dei bambini della scuola dell’infanzia costruire azioni di pace? Diventare attori autentici di esperienze concrete in cui le parole chiave sono accogliere, promuovere, integrare?
È questa la domanda che ci siamo poste come gruppo professionale di scuola quando, ormai lo scorso autunno, abbiamo incontrato per la prima volta Lorena ed Elisabetta, rispettivamente operatrice sociale in rete con il territorio e responsabile dei progetti con le scuole del Centro Astalli di Trento, un’associazione di volontariato che promuove e opera a favore dell’integrazione dei rifugiati nel tessuto sociale del territorio. Il Centro ha stipulato dal 2006 una convenzione con la Provincia Autonoma di Trento per svolgere attività in favore dei richiedenti protezione internazionale. All’interno di questo piano l’Associazione svolge da diversi anni opere di sensibilizzazione nelle scuole di gradi diversi sulla problematica degli esuli nel mondo.
Lorena e Elisabetta, affiancate da Ambra e Valeria, due volontarie in Servizio civile presso lo stesso Centro, sono entrate nelle due sedi della nostra scuola per proporci un progetto inedito, sicuramente sfidante e con delle potenzialità enormi: progettare insieme un percorso che coinvolgesse i “nostri” bambini nell’incontro con alcuni ragazzi richiedenti asilo di cui il Centro si sta occupando, ospitati presso la Comunità dei Padri Dehoniani di Villazzano.
A questa domanda noi ora ci sentiamo di rispondere con grande convinzione: assolutamente SI’!

Nel corso di appuntamenti successivi, attraverso il continuo confronto di idee e sguardi differenti, tenendo conto delle possibilità e delle potenzialità di ciascuna scuola, abbiamo costruito i nostri progetti, diversificati per ciascuna delle due sedi ma sempre ricchi e densi, orientati dalla nostra progettazione di scuola e coerentemente in dialogo con il pensiero riflessivo che la sostiene, modulati in riferimento alle competenze e all’età dei bambini partecipanti.
In particolare, i quattordici bambini di cinque anni della sede di via Giordano hanno potuto partecipare a una opportunità di incontro e conoscenza dell’altro attraverso un codice universale, quale quello musicale, che riesce ad arrivare a ciascuno insieme e oltre le parole, codice utilizzato dai bambini che hanno così potuto costruire semplici ma autentiche interazioni con questi ragazzi attraverso il “fare insieme”.
Nel corso di due mattinate a scuola nel mese di marzo, i bambini hanno potuto incontrare Tijan e Dawda che hanno proposto loro alcune attività musicali, a partire dalla visione di un breve video relativo alla vita quotidiana in un villaggio africano durante le occupazioni di una normale giornata di lavoro, come ad esempio la preparazione del pranzo o fare il bucato al fiume, accompagnate dai suoni ritmati degli utensili e degli oggetti utilizzati. La musica è stata il filo conduttore dei due incontri, in cui i bambini accompagnati da Tijan e Dawda ed il loro djembe hanno potuto esplorare e sperimentare ritmi differenti con strumenti noti o inusuali, per inventare nuovi movimenti che hanno dato vita ad allegre e coinvolgenti danze in cerchio.

In sede di via Molini, invece, la scelta progettuale è stata quella di coinvolgere tutti i bambini della scuola, che divisi in quattro gruppi, data la loro numerosità, hanno conosciuto Kone, Hamed, Ousmane e Mamadou, che hanno regalato loro un pezzo della loro storia in Africa, attraverso l’esplorazione di una cartina geografica, l’assaggio di alcuni frutti, come ad esempio la papaia, e l’osservazione di alberi tipici della loro terra, rappresentati in alcune foto portate per l’occasione. Ne è seguito un lavoro di co-progettazione che ha portato alla realizzazione di quattro alberi su cartellone, a cui bambini e adulti hanno partecipato insieme, mettendo ciascuno le proprie competenze e capacità a disposizione del lavoro di gruppo.
Successivamente, i bambini si sono recati alla Casa dei Padri Dehoniani dove ad aspettarli insieme ai ragazzi c’era tutta la Comunità dei Padri. In quell’occasione sono stati piantati alcuni alberi da frutto come simboli di Condivisione, Speranza e Pace.
A concludere l’esperienza un lancio di palloncini colorati accompagnati dalle parole dei bambini sul tema della pace, tra le quali ad esempio: “C’è bisogno di Amore e di Pace, bisogna avere Cura, c’è bisogno di Amicizia, bisogna mettere il seme della Pace, l’albero ha bisogno di sorrisi”.

Esperienze progettuali come questa raccontano quanto la scuola dell’infanzia possa assumere un ruolo fondante nel promuovere una educazione di qualità, un’educazione umana ed etica in cui i bambini giochino un ruolo da protagonisti e divenire punto di riferimento prezioso e imprescindibile nella costruzione di una rete sociale che “sa prendersi cura”, costruire percorsi di cittadinanza attiva e fare esperienza di accoglienza e incontro interculturale in modo autentico.
Il progetto ha portato alla realizzazione di un video che ha partecipato al concorso rivolto alle scuole di ogni ordine e grado indetto dal “Tavolo 0-18” del comune di Trento per la promozione dei Diritti all’Infanzia, visibile prossimamente sul sito della scuola all’indirizzo: scuolamaternavillazzano.org .


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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