RIPARTIRE. DI NUOVO A SCUOLA CON ATTENZIONE E PROFESSIONALITÀ


di Silvia Cavalloro


Mappe ridisegnate, spazi delimitati, organizzazione dei gruppi e quotidiane routine riconfigurate. Riparte così, ancora così, una scuola dell’infanzia che ha dovuto misurarsi con norme vincolanti e in continuo aggiornamento, con l’impegno a curare ogni dettaglio, con l’attenzione a offrire a tutti un contesto accogliente e sicuro.

Complessità da gestire nuove o rinnovate che però non hanno mai lasciato la progettualità educativa sullo sfondo. Stiamo infatti tutti condividendo professionalità e creatività, disponibilità e tempi dedicati, perché le condizioni imposte funzionino da motore riflessivo per reinterpretare, rilanciandola e riqualificandola, la nostra idea di bambino, di educazione, di comunità. La nostra idea di essere scuola che cura nessi, intrecci, relazioni.

Una testimonianza tra le nostre 134 realtà, la scuola di Povo a Trento, sede scelta per la consueta inaugurazione dell’anno scolastico da parte dei rappresentanti della Provincia e del Comune. Erano presenti infatti – oltre al Presidente Giuliano Baldessari e al Direttore Lucia Stoppini della Federazione – l’Assessore all'istruzione, università e cultura Mirko Bisesti, il Dirigente Generale del Dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato e l’assessore alla partecipazione, innovazione, formazione e progetti europei di trento,Chiara Maule).

In questa scuola attenta è stata la cura di ogni dettaglio grazie non solo al supporto della Federazione e del personale, ma anche alla disponibilità e implicazione dei volontari degli Organismi gestionali. Ecco così che, ad esempio, gli spazi all’aperto – suddivisi e circoscritti, certo, rispetto alla libera possibilità di un tempo di muoversi in assoluta libertà – sono diventati occasione per specializzare ciascuna sottoarea del giardino con ambienti dedicati a specifiche attività (percorsi tattili, giochi motori, arrampicata, piste per trattori e tricicli).

Aree delimitate dalle strisce dei “lavori in corso”. Una barriera “leggera” – un nastro colorato che danza con il vento – comunque segno inequivocabile di un limite che vuole essere tutela, ma che rischia di provocare separazione e frattura. Per questo l’opportunità che tali sottoaree possano essere usufruite dai bambini a rotazione settimanale e che magari il non potersi incontrare fisicamente tra gruppi differenti rinnovi la creatività progettuale – soprattutto coinvolgendo i bambini – a inventare giochi, canti o danze che permettano di mantenere vivi e vivaci tutti i nostri legami, anche con i gruppi al di là del nastro, e di costruirne di nuovi.

Ripartiamo quindi con la certezza che essere scuola chiami tutti e ci coinvolga a costruire insieme nuovi significati, a condividere – ma anche re-immaginare – strumenti e linguaggi, pratiche e artefatti, a rileggere le esperienze e abitarle con uno sguardo capace di connettere e rilanciare.

Solo così quel nastro dei “lavori in corso” potrà essere non solo barriera, incertezza, sospensione, ma aprire anche al buon auspicio per tutti noi che questa fase sia la più breve e temporanea possibile, “in corso” appunto, e che doverla attraversare apra alla fiducia che tutti noi ci saremo, con le famiglie e dentro le nostre comunità, in ogni passaggio e con tutte le ricche professionalità e competenze in gioco.

Perché i “lavori in corso” – transizione ora necessaria – siano soprattutto occasione di progetto, riqualificazione, “riparazione”, restituzione di nuove dimensioni dell’abitare l'educazione.


 


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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