SUONO-MUSICA-MOVIMENTO-CREATIVITÀ: UN’ESPERIENZA INTERGENERAZIONALE PER LA COMUNITÀ DI POVO


di Silvia Cavalloro

Movimento e danza, libera espressione corporea e sonoro-musicale sono stati i linguaggi che hanno permesso di intrecciare relazioni solitamente inesplorate. Perché i protagonisti di questa esperienza appartengono a due mondi che tanti immaginano distanti, l’infanzia e l’età anziana, e che si pensa sia molto difficile mettere in comunicazione.
Invece l’esperienza che ha coinvolto i bambini della scuola equiparata dell’infanzia di Povo e gli ospiti della Casa di Riposo "M. Grazioli” ha offerto a tutti loro, agli educatori e alle famiglie la possibilità di costruire nuove narrazioni.

Il progetto, che ha avuto una prima fase di avvio tra marzo e giugno e proseguirà ora condividendo ulteriori esperienze, ha permesso di offrire spazi e tempi di benessere per tutti i partecipanti attraverso attività di movimento, espressione delle emozioni, condivisione in gruppo proposte a bambini e anziani insieme, favorendo l’incontro tra due generazioni che hanno tanto da dare l’una all’altra.

Altro tratto distintivo dell’esperienza è stata l’attenzione a coinvolgere in questo percorso la comunità locale sui temi legati alle manifestazioni degenerative dell’età anziana, come la demenza senile. Infatti insieme agli incontri svolti presso la casa di riposo tra bambini e anziani, importanti sono stati i momenti di informazione e coinvolgimento delle famiglie e l’organizzazione di un incontro aperto al territorio durante “Alzheimerfest”, settimana dedicata alla sensibilizzazione verso questa complessa malattia.

Durante gli incontri alla RSA la musicoterapista ha guidato il gruppo di bambini e anziani con proposte di musica e movimento. I componenti del gruppo hanno partecipato attivamente integrando via via con proprie proposte le iniziali proposte della conduttrice. Brevi momenti di verbalizzazione a conclusione dell’incontro hanno permesso la condivisione di quanto vissuto.
Ciò che caratterizza questa proposta è la possibilità di aprire a una relazione non verbale sonoro-musicale, in cui la struttura musicale funge da base, da guida, da contenitore rispetto all’espressione, alla creatività e all’’interazione attraverso tessiture di sguardi, espressioni, posture, movimenti.

Le relazioni generate, i legami e la ricchezza dello scambio nell’incontro, non sono rimasti confinati alle attività laboratoriali. Alcuni bambini sono infatti tornati in seguito con i loro genitori per poter incontrare di nuovo “i nonni” con i quali avevano condiviso il percorso.
Sono poi in progetto nuove esperienze che permetteranno di mantenere aperte le strade fin qui percorse e di generare possibili sviluppi, mantenendo vivo lo spirito del progetto che ha come scopo anche quello di avvicinare la comunità alla realtà della casa di riposo, dei suoi ospiti e delle loro famiglie.


F.P.S.M.

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