A TUENNO LA SCUOLA VA IN GIARDINO



a cura delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Tuenno
 

Installazioni co-progettate dai bambini e realizzate in collaborazione con genitori e nonni. Questa la documentazione del progetto di esplorazione e valorizzazione degli spazi esterni che ha visto la nostra scuola impegnata in un’esperienza di incontro col territorio. Esperienza che ha portato all’ideazione e realizzazione di cartelloni che permettono di ripercorrere i momenti principali del percorso svolto. Nel corso della giornata dedicata all’inaugurazione della mostra i bambini hanno guidato i partecipanti esponendo i contenuti dei vari pannelli.

Questo il pannello di apertura attraverso il quale noi insegnanti abbiamo raccolto tutte le informazioni progettuali legate alle nostre scelte educativo-didattiche e che di seguito spieghiamo.


Quest’anno il nostro focus progettuale è stato il co–progettare. La scelta di lavorare su questo processo di apprendimento nasce dalla volontà di offrire ai bambini, attraverso i materiali destrutturati, la possibilità di elaborare insieme progetti negoziando caratteristiche, materiali e strategie, partendo da un’idea condivisa e di realizzare concretamente quanto progettato. Questo mantenendo un confronto continuo con il progetto iniziale, concordando eventuali modifiche o integrazioni, rivedendo il progetto alla luce della realizzazione concreta anche in vista di possibili ri-progettazioni.

Il “fuori” come contesto di esperienza è stato il nostro alleato. È uno scenario ricco di opportunità di apprendimento e per questo noi insegnanti abbiamo promosso uscite per la raccolta materiali naturali, organizzato visite sul nostro territorio, ma anche uscite al di fuori di esso, come ad esempio ad Arte Sella.
In accordo con Farnè e Agostini (2014), che affermano che gli ambienti naturali o esterni alla scuola, se sono concepiti come luogo di educazione e formazione, possono essere valorizzati e resi spazi privilegiati di esperienza, crediamo fortemente che stare all’aria aperta sia per i bambini un diritto e una condizione naturale che va favorita e incoraggiata.


Sappiamo checiascun individuo si forma grazie alle esperienze a cui accede nel corso del suo sviluppo, grazie a una relazione costante tra l’interazione con l’ambiente circostante e il fare. Attraverso l’esplorazione dell’ambiente, il gioco spontaneo, il movimento, l’utilizzo dei sensi e il contatto diretto con gli elementi della natura, i bambini imparano a interrogare e conoscere la realtà che li circonda e a percepire se stessi in relazione al mondo e agli altri. Imparano a osservare, a esplorare, fanno progetti e verificano le loro idee.
Queste competenze diventano ancor più significative in questa fase storica in cui i bambini si avvicinano sempre più precocemente al mondo tecnologico, spesso in modi non idonei e/o consoni alla loro età. Mantenere quanto più possibile vivo in loro il contatto con la natura è importante. Natura come contesto di apprendimento noto, semplice, vicino nei nostri territori  e per questo talvolta scontato, ma di grande importanza o ricchezza. È anche nel contatto diretto con la natura che si imparano i concetti di nascita e di morte, della crescita, del passare del tempo. È in giardino che si possono riconoscere i pericoli, che ci si può misurare con le altezze, che si sperimentano gli equilibri. Gli approcci quotidiani con il giardino diventano così, a nostro parere, preziose opportunità per ampliare l’offerta formativa scolastica.

In merito al nostro progetto (che qui trovate in una più ricca documentazione fotografica) è già da tempo che poniamo particolare attenzione al tema della natura. Abbiamo introdotto nei nostri percorsi elementi di origine naturale offerti in chiave didattico-educativa, oltre ad oggetti non strutturati e di recupero, ampliando così notevolmente l’offerta per i nostri bambini. È noto, infatti, quanto sia importante e arricchente per un bambino avere a disposizione materiali destrutturati nel proprio gioco di scoperta quotidiano. È anche attraverso questo tipo di gioco che i bambini scoprono se stessi e il mondo circostante, si mettono in relazione e ascolto, si pongono domande, costruiscono conoscenze e abilità, comparano risultati e riportano gli apprendimenti in contesti diversi. Attuano cioè un complesso e duraturo percorso di apprendimento e di crescita individuale.
Avendo a disposizione molto spazio all’aperto viene da sé che non c’è apprendimento migliore di quello sul campo e nessun campo d’esperienza è migliore di un giardino con tutto ciò che in esso si nasconde.

Condividendo quindi questo approccio comune di apertura e ricerca verso tutto ciò che la natura ci offre, è nata una riflessione su come implementare e migliorare le possibilità di scoperta e apprendimento offerte ai bambini. Abbiamo iniziato quindi col chiederci come poter “restaurare” il nostro giardino. L’avvio di questo progetto è stata l’uscita ad Arte Sella, che ci ha permesso di vedere le diverse istallazioni, che si fondono nell’ambiente naturale. Quando siamo ritornati a scuola abbiamo intavolato delle conversazioni ed è emerso che quei materiali usati ad Arte Sella erano un po’ come i nostri materiali destrutturati e anche noi potevamo co-progettare delle istallazioni che avrebbero arricchito il nostro giardino.

Lavorando in piccoli gruppi, ogni gruppo intersezionale ha proposto dei progetti, tra i quali ne è stato poi scelto uno da realizzare:

  • gruppo falegnami, una cucinetta
  • gruppo castori, il basket
  • gruppo inventori, un castello.

Sul territorio siamo andati alla ricerca di un ingegnere che ci aiutasse a realizzare al meglio il nostro progetto. Così il signor Renato Menapace ci ha aiutato e queste istallazioni così validate e riprogettate, adesso dovevano essere costruite. Da qui nasce l’idea di coinvolgere i genitori e i nonni.

Tale coinvolgimento, necessario per la realizzazione delle opere, ha fatto scoprire ai bambini come genitori, nonni e persone competenti siano portatori di saperi e capacità diverse da quelle delle insegnanti. Ha inoltre rappresentato un’ulteriore occasione di partecipazione attiva alla vita scolastica. Siamo convinte che il modo migliore per crescere ed educare i bambini sia condividere il più possibile il progetto educativo con tutti gli adulti di riferimento: come ci ricorda infatti un noto proverbio africano, per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio.

Alla base di ogni scelta il pensiero che ci ha guidato si è focalizzato su tre parole: inclusivo, interessante e sicuro. Abbiamo deciso di realizzare “opere” adatte a tutti senza distinzioni, capaci di suscitare condivisione e scambio, di catturare l’interesse dei bambini e di solleticare la loro naturale curiosità, capaci di provocare domande e generare attività di scoperta, conoscenza e apprendimento. Abbiamo cercato, inoltre, anche in un’ottica che tenesse conto della sicurezza, di creare situazioni e contesti diversi, giochi simbolici, giochi motori e di equilibrio, giochi di scoperta, di manipolazione di elementi naturali e di travasi, creando angoli e spazi di gioco ben definiti.

Subito dopo aver lavorato con i bambini all’ideazione del progetto, si è passati alla pianificazione dello spazio e, progetto alla mano, insegnanti, bambini e genitori si sono consultati su come poter sfruttare al meglio ogni angolo del giardino.
Nel mese di maggio è iniziata la ricerca dei materiali e, grazie alla collaborazione dei rappresentanti del Comitato di Gestione che hanno coinvolto tutti i genitori, e nonni disponibili, si è riusciti a recuperare tutto il necessario per la realizzazione di ogni singolo progetto. Un grazie va anche ad Alberto che ha messo a disposizione lo spazio e il materiale e al nonno coordinatore Roberto.

Oltre a tutto questo si è dato avvio, nei mesi di maggio e giugno, a un progetto sezionale di co-progettazione di un giardino con orto, per rinverdire il nostro giardino. I bambini prendendo spunto dalla lettura dell’albo “Dove crescono gli alberi” (già utilizzato nel corso dell’anno per portare il verde all’interno della scuola), hanno realizzato dei progetti in piccolo gruppo, dove hanno disegnato piante e ortaggi che desideravano far crescere nel nostro giardino. In questo siamo stati consigliati e aiutati da Donatella e Claudio dell’Agrigarden ai quali va il nostro grazie per la loro disponibilità e collaborazione.

Per concludere il percorso abbiamo organizzato una grande festa a scuola. I bambini hanno preparato uno spuntino realizzato grazie alla collaborazione della cuoca e di tutto il personale della scuola. Gli aquiloni hanno preparato il succo di melissa, le caramelle hanno preparato i biscotti, le stelle hanno preparato la macedonia.


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

Contatti

Federazione Provinciale Scuole Materne
Via Degasperi 34/1
38123 Trento
Tel: 0461 382600
Fax: 0461 911111