CONDIVIDERE BUONE PRATICHE. PRESSANO ACCOGLIE VERONA


di Silvia Cavalloro

Incontrarsi fa crescere. Aprire i confini permette di allargare il nostro sguardo per arricchire e diversificare le nostre possibilità di risposta. È quanto accaduto alla scuola di Pressano, impegnata in un processo di riprogettazione delle routine, che ha condiviso il proprio percorso di riorganizzazione del pranzo con una studentessa di Scienze dell’educazione dell’Università di Verona. Il tema di interesse oggetto di approfondimento della studentessa riguardava le buone pratiche a scuola con riferimento ai momenti di routine e di condivisione delle regole.

L’impegno dell’Unità specialista “Attività educativo-didattiche” è stato quello di condividere con la studentessa i riferimenti teorico-metodologicidella Federazione, permettendo così di cogliere alcuni presupposti e chiavi di lettura alla base delle specifiche scelte fatte poi nelle pratiche. Inoltre si è pensato di proporre un’esperienza diretta con insegnanti e bambini, condividendo con una scuola associata il momento del pranzo, ma, soprattutto, ragionando con le insegnanti sul perché di determinate scelte e sul come i bambini sono stati coinvolti e resi protagonisti e attori del cambiamento.

Ad accogliere la proposta è stata la scuola di Pressano, da tempo impegnata in una riflessione e reimpostazione delle proprie pratiche grazie anche a quanto discusso ed elaborato in formazione. Molti gli aspetti di interesse affrontati col coordinatore e con i formatori, tra i quali alcuni legati proprio alla riorganizzazione delle routine e alle regole che le guidano e contestualizzano.

I bambini sono stati coinvolti attraverso il progetto “Il Concilio dei bambini e delle bambine” a prendere decisioni insieme rispetto a come poter stare bene insieme a tavola. Osservando dei video realizzati durante il pranzo e ponendo attenzione ad alcuni aspetti legati a questo momento i bambini hanno portato l’attenzione sul ruolo dei camerieri, degli altri bambini, delle maestre, sul problema del rumore e su come gestire il bis.


Dopo aver pranzato insieme ai bambini le insegnanti hanno condiviso con la studentessa le ragioni e la metodologia che stanno dietro a questo percorso. È stato importante, per il lavoro che stiamo svolgendo da tempo tutti insieme, valorizzare i processi di apprendimento che guidano la progettazione delle esperienze proposte ai bambini e far comprendere come il loro coinvolgimento, come protagonisti e portatori di un pensiero riflessivo e alto su ciò che stanno sperimentando, permetta davvero di mettere in azione una proposta di qualità.


F.P.S.M.

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