DA TESERO “UNA PAROLA BUONA”



a cura delle insegnanti della scuola equiparata di Tesero
 

“…là fuori dove comincia il buio c’è un treno di pace che corre, oh treno della pace vieni in questo paese vieni e riportami a casa…”. Così cantava Cat Steven nel 1971. Parole che riecheggiano lontane nel tempo, ma che sembrano scritte appositamente per questo triste momento.
La parola “guerra” è tornata ancora una volta a impossessarsi delle prime pagine dei giornali, dei titoli dei notiziari e non passa giorno in cui in famiglia, al lavoro o con gli amici non venga toccato quest’argomento.

In tutto questo turbinio di notizie ci sono degli ascoltatori attenti, che anche se in modo spontaneo e a volte inconsapevole, assorbono ogni parola e cercano di comprenderne il significato. Sono i bambini, che certo non s’intendono di politica e potere, ma che la guerra sia una cosa davvero molto brutta, lo capiscono benissimo anche loro.

Alla scuola dell’Infanzia di Tesero abbiamo trovato un gesto di cura, una sorta di antidoto contro la guerra, una “parola buona”, come l’ha chiamata qualcuno ed è la parola “Pace”.  E proprio dalle risposte che i bambini hanno dato alla domanda posta dalle insegnanti “Cosa significa, la parola Pace?” è nata una sorta di filastrocca:
 

“Pace, pace, la guerra non mi piace!”
Fate la pace, non fate la guerra diciamo all’Ucraina e alla Russia.
Non lanciate bombe con l’elicottero,
fate le gentilezze e niente di brutto.
La violenza con gli altri non si fa, fa piangere,
dobbiamo abbracciarci, dare carezze.
La Pace è importante perché non ti fa litigare.
Pace vuol dire perdoniamo, scusa.
Pace per smettere la guerra!
La pace è una bella cosa
pace è volersi bene, tantissimo.
Vivere felici e sinceri, non fare male
Pace è amicizia,
farsi gli abbracci,
un arcobaleno,
fare solo bello, fare tuttissimo di bello!


Per condividere con l’intera comunità questo forte messaggio, è stato allestito, nel piazzale antistante l’entrata della scuola, un arcobaleno di manine a rappresentare il nostro ALBERO DI PACE.
Questo simbolo, riporta non solo i colori che meglio esprimono il significato del messaggio, ma anche le nostre mani, che vogliono arrivare lontano, ad accarezzare e abbracciare i bambini meno fortunati di noi.
Mani che hanno voluto dare anche un aiuto concreto, donando alimentari e vestiario ai profughi Ucraini grazie a Valeria, operatrice sociale presso la “VOLONTARIUS ODV”, associazione no profit che opera presso il servizio emergenza Ucraina di Bolzano.
Semplici gesti che confidiamo facciano la differenza, affinché quel “Treno di Pace” possa davvero giungere da chi è lontano dalla propria Terra per poterlo riportare a Casa.

 


F.P.S.M.

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