di Silvia Cavalloro


“La scuola è ferita. E questa ferita ha provocato vulnerabilità. Ma la vulnerabilità potrebbe aprire a opportunità diverse, a innovazioni impreviste. Questo tempo inedito potrebbe infatti farsi tempo promettente, trasformarsi in un «kairòs» cioè tempo dell’opportunità, della riprogettualità. Tempo per una possibile ulteriore promettente generatività anche per il mondo dell’educazione”.
Ha aperto così la propria relazione Giuseppe Milan, professore ordinario di Pedagogia interculturale e sociale presso l’Università di Padova, intervenuto al seminario organizzato dal Distretto Family, dal Comune di Trento e dalla Provincia sul tema “Nuove prospettive pedagogiche ed educative dopo il COVID19”.

Citando lo storico e saggista Yuval Noah Harari il professor Milan ha detto che “La pandemia sta passando, ma le scelte che facciamo adesso saranno fondamentali per il futuro”.
E per delineare alcuni punti di attenzione per ripensare l’oggi e il domani molte sono le indicazioni che derivano da numerose indagini dell’Ocse, di Save the Children, dell’Unesco.
Fondamentali e portati in evidenza per la loro rilevanza il tema dell’interdipendenza, della cittadinanza globale, della solidarietà.

La “poligamia dei luoghi”, cioè la frantumazione e la frammentazione dell’esperienza in tanti dove e in differenti tempi, ha sollecitato la nostra idea di appartenenza e ci interroga su un nuovo modo di costruire identità.
Così come abbiamo dovuto risignificare le nostre categorie di vicino e lontano perché vicinanze e lontananze forzate, hanno aperto al rischio di lontananze senza relazione e di relazioni senza lontananza.
“Ma – ha concluso Milan – come dice Bauman la luce in fondo al tunnel esiste ed è nella parola noi”.

Oltre trenta le realtà – tra le quali la Federazione – che compongono il Distretto dell’educazione, promotore del seminario formativo. Ognuna con la propria sfaccettatura e con la propria storia. Una rete tra organizzazioni, quella del Distretto, che promuove sinergie sul tema dell'educazione. Nato nel comune di Trento da un lungo e partecipato percorso fatto di esperienze e di occasioni di riflessione (dal “Tavolo Tuttopace” a “Trento città per educare”) rappresenta un’opportunità di incontro e di scambio per dare valore alle realtà e alle esperienze educative presenti.

Accanto al desiderio di agire concretamente attraverso proposte e iniziative e di diffondere buone pratiche, la formazione è sempre stata una leva centrale per permettere alle associazioni aderenti di crescere nel proprio ruolo di comunità educante. Per continuare a interrogarci e saper esplicitare e saper cogliere delle opportunità anche nei passaggi più difficili.