FIORI DALLA FABBRICA… A CLES 2 LA COSTRUZIONE DI UN GIARDINO VIRTUALE DI CIRCOLO


di Ute Pancher e Camilla Monaco
 

A partire dal mese di gennaio, tutte le scuole del Circolo di Coordinamento di Cles 2 hanno partecipato al progettoFiori dalla fabbrica promosso da Anna Scalfi  Eghenter  (www.fioridallafabbrica.com): questa proposta “esterna”, concretamente incentrata sulla possibilità di ricevere dei bulbi di tulipano bianco, è stata trasformata dagli insegnanti in un significativo “pretesto culturale” per continuare a promuovere il processo di apprendimento di scuola (cfr. News generale sull’esperienza).
Il generoso dono di Anna Scalfi, quindi, è diventato il fulcro di un investimento progettuale adulto che ha messo i bambini in condizione di discutere, scoprire, sperimentare e progettare insieme delle soluzioni interessanti e creative per collocare i bulbi dopo averli piantumati.

Ad esempio, i bambini della scuola dell’infanzia di Campodenno, sostenuti dalle loro insegnanti, hanno trasformato dei semplici pallet in veri e propri supporti verticali che potessero ospitare – sulla ringhiera del giardino – i bulbi di tulipano: hanno preso misure, elaborato progetti, tinteggiato il legno, cercato soluzioni per collocare vasi di forme e dimensioni differenti.
L’esito finale di questo lavoro, facilmente apprezzabile da chiunque passi davanti alla scuola, non è solo esteticamente gradevole: è il prodotto di un processo di progettazione condivisa tra bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, che fa parte di un’iniziativa ben più ampia e culturalmente significativa.

I tulipani bianchi di Campodenno contribuiscono a costruire quel giardino virtuale – e diffuso sul tutto il territorio trentino – che Anna Scalfi Eghenter ha voluto e progettato per continuare a tenere viva la memoria e la consapevolezza collettiva di un “pezzo” importante di storia locale, quella della Fabbrica Michelin che sorgeva un tempo a Trento, dove oggi si trova il parco delle Albere.

Anche la scuola dell’infanzia di Denno, attraverso questo progetto, ha voluto dare una testimonianza concreta dell’importante funzione di socializzazione culturale che la scuola può e deve sempre assumere.
Nello specifico, le insegnanti hanno coinvolto i bambini nella partecipazione alla realizzazione di una fioriera a forma di treno, quale segno di speranza e di fiducia verso la “ripartenza” di tutti e, dunque, anche dell’intera comunità locale.

I bambini hanno direttamente interpellato il Sindaco chiedendogli di autorizzare il posizionamento della fioriera in piazza: grazie alla disponibilità del primo cittadino e alla partecipazione delle famiglie, i tulipani – oltre ad essere dei piacevoli elementi decorativi in uno spazio esterno e pubblico – sono diventati oggetti interessanti e significativi sia per i bambini che per tutti coloro che abitano il paese.

Presso la scuola dell’infanzia di Mollaro i bambini e le insegnanti, nel loro costante fare insieme ricerca osservativa, dopo alcune uscite sul territorio si sono interrogati nei piccoli gruppi su quali fossero i luoghi più adatti per la piantumazione dei bulbi. Dopo diverse sessioni di discussione, si è giunti alla comune decisione di rendere i tulipani il più possibile visibili a tutta la comunità e alle varie frazioni da cui i bambini provengono, individuando come luogo centrale
e rispondente a questi criteri la rotatoria adiacente alla COCEA.

Attraverso l’esperienza del Concilio (Ciappi et al., 2017; Monaco, Zucchermaglio, 2021), ciascun piccolo gruppo ha elaborato su carta un progetto per l’aiuola fiorita e successivamente i diversi rappresentanti si sono confrontati all’interno del gruppo di sintesi, costruendo infine un unico progetto di scuola, che sarebbe stato consegnato al Comune per la sua realizzazione. Nel frattempo, con una parte dei bulbi a disposizione i bambini hanno deciso di realizzare anche delle fioriere da posizionare in diversi luoghi, nel giardino della scuola, nel comune di Mollaro e nelle frazioni di Tuenetto e Dardine, sempre con l’attenzione ad una stretta condivisione del progetto con tutta la comunità.  

La scuola dell’infanzia di Segno ha invitato i bambini, sempre attraverso la metodologia del piccolo gruppo, in un primo momento a manipolare, osservare, fare ipotesi attorno ai bulbi ricevuti in dono, per poi approfondirne la conoscenza anche attraverso la lettura di libri e albi illustrati sui fiori. Successivamente, le insegnanti hanno invitato i bambini alla co-progettazione della fioriera in cui avrebbero piantumato i bulbi stessi. È stato attraverso il Concilio dei bambini che si è giunti alla decisione di usare delle cassette di legno e di posizionarle, oltre che nel giardino della scuola, anche davanti ai due monumenti principali del paese. Periodicamente i bambini hanno misurato la crescita dei tulipani con un righello e li hanno annaffiati a seconda delle condizioni idriche del terreno: a scuola hanno tenuto un calendario che hanno usato per descrivere la crescita dei fiori, sia attraverso dei disegni che attraverso la loro scrittura spontanea (Ferreiro, Teberosky, 1979).

Presso la scuola dell’infanzia di Spormaggiore i bambini, dopo aver osservato insieme i bulbi ricevuti in dono, hanno discusso e formulato tante ipotesi attorno a questa tipologia di germoglio, che hanno identificano come “una piccola cipolla che ha voglia di crescere”.
Dall'idea di un bambino, che da pochi giorni aveva sperimentato l'esperienza di piantagione in serra, è nata la proposta di provare a piantare nella terra questo bulbo e di prendersene cura per vedere che cosa sarebbe cresciuto.

In seguito, i bambini hanno deciso dove piantare i bulbi, accogliendo la proposta di una compagna che aveva suggerito al gruppo di “dividersi nei nostri piccoli gruppi, come facciamo sempre”, e di posizionarli in tre ciotole diverse (una per gruppo). Successivamente le insegnanti hanno proposto ai bambini di costruire un calendario su cui annotare le varie fasi di crescita dei tulipani bianchi. Vista la disponibilità di ulteriori bulbi, inoltre, è stato proposto ai bambini di preparare un vasetto individuale, da portare a casa, per favorire la condivisione e il coinvolgimento delle famiglie in questa interessante esperienza di apprendimento.

Nello specifico, attraverso un libretto a fisarmonica sul quale ciascun bambino poteva – insieme alla propria famiglia – documentare le varie fasi di crescita del tulipano, è stata promossa la costruzione familiare di narrazioni sull’evoluzione del bulbo portato a casa. Questa proposta ha consentito a bambini, insegnanti e piccoli gruppi familiari di mettere a confronto l’esperienza domestica con quella vissuta a scuola attorno ai bulbi piantumati nelle varie ciotole “comunitarie”, come si può vedere nel breve estratto discorsivo che segue.

Nella scuola dell’infanzia di Taio – come già descritto in una precedente news – bambini e insegnanti, in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale, hanno partecipato alla piantumazione dei bulbi in fioriere e aiuole dislocate in punti diversi del paese. Inoltre, per promuovere ulteriore partecipazionecon le famiglie e con la comunità, i genitori sono stati coinvolti dai propri figli – ormai esperti – nella cura di un bulbo di tulipano portato a casa e affidato a ciascun piccolo gruppo familiare. I bambini, quindi, hanno avuto la possibilità di proseguire l’osservazione del giovane tulipano anche nel contesto familiare, raccogliendo e registrando informazioni in merito, sulla scorta di quanto avevano imparato a scuola.
Successivamente, tutti i bambini hanno voluto disegnare la propria casa – sede della coltivazione del prezioso bulbo – per poi realizzare, a scuola, una grande mappa in cui sono visibili tutte le strade principali del Comune della Predaia. Su questo importante documento topografico, hanno in un secondo momento collocato le case di tutti i bambini della scuola e, attraverso la scrittura spontanea, hanno riportato il nome delle diverse frazioni del paese e delle vie in cui abitano (vedi VIDEO).

Infine, anche nella scuola dell’infanzia di Tuenno le insegnanti hanno coinvolto i bambini nell’individuazione dei luoghi più adatti per la piantumazione dei bulbi, in modo che fossero facilmente visibili a tutta la comunità.
Attraverso la preziosa collaborazione con il Comune, i tulipani bianchi sono stati posizionati vicino alle fontane e all’interno di un’aiuola comunale.

A scuola, inoltre, le insegnanti hanno proposto ai bambini diverse esperienze incentrate sul fare insieme ricerca osservativa attorno ai bulbi, realizzando svariati “esperimenti” e costruendo anche alcuni calendari della crescita che hanno portato i giovani ricercatori a osservare, incuriosirsi, formulare ipotesi, ricercare modi per ampliare le proprie conoscenze e per costruire insieme delle micro-teorie.

Per concludere, ci sembra importante sottolineare due dimensioni particolarmente rilevanti rispetto all’adesione delle sette scuole del Circolo al progetto Fiori dalla fabbrica: da un lato, l’essere riusciti a trasformare i bulbi di tulipano bianco in preziose occasioni – inattese e strabilianti – per costruire architetture e coreografie progettuali al servizio del processo di apprendimento di scuola e, dall’altro, aver avuto sempre in mente l’importanza di promuovere – anche attraverso queste misteriose “cipolle” – forme nuove (e a volte inedite) di coinvolgimento delle famiglie alla vita di scuola, sia in momenti più “ordinari”, che nelle situazioni di temporanea chiusura legate alla Pandemia.


F.P.S.M.

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