GRANDI SCOPERTE IN UNA PICCOLA GUIDA CO-PROGETTATA CON I BAMBINI! UN’ESPERIENZA SUL TERRITORIO DI TUENNO



a cura delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Tuenno con Ilaria Mancini, coordinatrice del Circolo di Val di Non e Val di Sole
 

L’apprendere, il conoscere, non può essere perimetrato dentro categorie fisiche e mentali
che in modo artificioso riproducono o tentano di riprodurre la realtà. (...)
Il “fuori” per i bambini non è solo di natura fisica, ma è un “fuori” dagli schemi soliti;
il territorio non è solo il prato o la montagna, ma anche lo sguardo della mente senza confini,
il riannodare con entusiasmo i fili della quotidianità.

(Giuseppe Malpeli)

Un’esperienza di apprendimento che attraversa il territorio e incontra la storia: queste le cifre dell’uscita a Castel Valer, vissuta dai bambini della scuola equiparata dell’Infanzia di Tuenno sulla base della progettazione pensata dalle insegnanti in riferimento al processo di apprendimento co-progettare, inteso in termini eminentemente sociali e di co-costruzione di conoscenze.

In quest’ottica presso la scuola equiparata dell’infanzia di Tuenno è stato intrapreso un lavoro di costruzione con i bambini di una “Piccola guida” (in riferimento al progetto “Piccole guide per grandi scoperte”, ideato dal professor Giuseppe Malpeli e promosso dalla Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento nelle scuole dell’infanzia associate) riferita a “Castel Valer”, castello medievale situato sul territorio comunale.

Esplorare un luogo del territorio è divenuta un’occasione per sostenere l’elaborazione di progetti grafici complessi in funzione della costruzione di una “piccola guida” del posto.
Nel corso delle attività del mattino, i bambini, organizzati in piccoli gruppi autonomi e guidati in ciascun raggruppamento intersezionale, hanno co-progettato una “mappa” per raccontare, a un loro ipotetico coetaneo in visita al Castello, gli spazi e le storie conosciute. Tracce fotografiche, libri, videoregistrazioni dell’attraversamento del castello, sono stati gli elementi fondamentali per approfondire la riflessione in ogni piccolo gruppo guidato; ciascuno di questi ha realizzato un elaborato grafico accompagnato da una descrizione raccolta durante la co-progettazione dello stesso.
Attraverso l’esperienza del “Concilio dei bambini”, nel gruppo di sintesi i bambini hanno poi deciso insieme le caratteristiche progettuali che meglio potessero rappresentare Castel Valer (stanze, spazi esterni, particolarità…), progettando insieme una struttura di Piccola guida in cui, pagina dopo pagina, il lettore/visitatore possa incontrare gli “spazi fisici” del Castello (storicamente e culturalmente connotati) guidati dallo sguardo e dai pensieri dei bambini, che invitano all’interazione con quel luogo nella ricerca di alcuni particolari suggeriti.

Sulla base di un intenso processo decisionale, è stato così costruito un progetto di Piccola guida, un prototipo della stessa e poi la sua realizzazione.

Nel progetto hanno trovato una sintesi tutti i ragionamenti dei bambini nei vari gruppi (sessantanove bambini organizzati in sei gruppi intersezionali articolati al loro interno complessivamente in tredici piccoli gruppi), attraverso pensieri che si sono mossi su piani molteplici, riguardanti il formato, il colore, l’impaginazione, la numerazione e la composizione dei vari elementi che il lettore incontrerà sfogliando la guida.

Isabel B.

“io farei il castello con le finestre, i cuori e le stelle.”

Aurora

“io vorrei i nomi delle guide del castello, poi dietro il posto dove si trova…a Tassullo, vicino all’asilo nido, così quando la apro vedo il panorama del Castel Valer, con le montagne, il lago di Santa Giustina, il ponte.”

Aaron

poi scriviamo come siamo capaci le cose da vedere al castello

[Piccolo gruppo Oro]

Ragionando su cosa rappresentare sul retro della mappa, i bambini richiamano elementi distintivi del territorio in cui il castello è ubicato, ma anche aspetti caratterizzanti le geografie educative che definiscono la loro quotidianità scolastica. Laddove infatti Aaron richiama lo scrivere “come siamo capaci”, il riferimento è a esperienze di costruzione della lingua scritta offerte ai bambini secondo uno specifico approccio teorico (Ferreiro, Teberosky, 1979; Ferreiro, 1983; Pascucci, 2005; Zucchermaglio, 2016; Monaco, Rossi, Zucchermaglio, 2018) che è interessato alle ipotesi e ai ragionamenti dei bambini attorno a come “funzioni” quel particolare oggetto culturale che è la scrittura. Discutendo poi su strategie di piegatura della mappa, i bambini riflettono insieme.

Aaron

la pieghiamo come le mappe, la arrotoliamo e mettiamo il nastro come un regalo...prima la pieghiamo così, come una finestra

Aurora

io ho visto le mappe arrotolate così poi le apri e vedi dove devi andare, come quelle della montagna

Gaia

e poi dietro facciamo il castello, la chiesa di San Valerio con gli sposi, perché’ lì si vanno a sposare…poi facciamo le scritte del Castel valer come siamo capaci…e qua mettiamo le finestre

Isabel B.

io la vorrei così, come una fisarmonica, e poi va piegata così dietro…poi la apri così, vedi se è bella…non è difficile da aprire

Co-progettare una Piccola guida significa anche elaborare un progetto di struttura della stessa in termini di usabilità e funzionalità: mappe arrotolate, mappe a fisarmonica, altro? Una questione dirimente è che non sia "difficile da aprire”, immaginandola come un oggetto “alla mano” e, dunque, necessariamente maneggevole per assolvere alla sua funzione di guida con cui “vedi dove devi andare”, per dirla con le parole di Aurora.
L’esperienza della “Piccola guida” ha costituito uno snodo attorno a cui sono state percorse con i bambini, persone competenti e cittadini a pieno titolo della loro comunità (scolastica, territoriale e socio-culturale), molteplici strade di co-progettazione. Il lavoro in piccolo gruppo, la creazione di progetti grafici complessi e la loro realizzazione, la costruzione di decisioni condivise, sono stati le pietre miliari di questo lavoro, originatosi da un’esperienza di apprendimento condotta sul territorio, a Castel Valer!
A fianco (anzi diremmo sul retro!) di questo attraversamento, si muove un percorso attraverso quelle che sono le cifre connotative della filosofia educativa della scuola: metodologia del piccolo gruppo, scrittura spontanea, Concilio dei bambini.
Si tratta in questo caso di “luoghi (solo apparentemente) immateriali” che ispirano l’azione didattica della scuola di Tuenno e si incarnano nelle esperienze vissute ogni giorno con i bambini.
Non resta dunque che augurare buona scoperta, buon cammino, buon incontro!

 


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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