A NAGO INSIEME DALLA PARTE DEI BAMBINI, VOGLIAMO UN MONDO “DIRITTO”
a cura delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Nago
A partire dalla metà di ottobre noi insegnanti abbiamo deciso di intraprendere un percorso didattico sui diritti dei bambini nella consapevolezza di quanto sia importante far comprendere loro che hanno dei diritti, valorizzando la loro unicità e identità personale, offrendo loro la possibilità di sperimentare direttamente forme concrete di partecipazione e di collaborazione. Attraverso questo nostro progetto abbiamo voluto rendere i bambini consapevoli di essere titolari di diritti, ma anche promuovere in loro la sensibilità verso le diversità e le differenze, sviluppando le attitudini alla comprensione reciproca e alla collaborazione, favorendo un atteggiamento responsabile di convivenza democratica per renderli così cittadini del mondo.
La lettura degli albi illustrati “Che cos’è un bambino?” e “Quando sono nato”, ci ha fornito lo spunto per fare una conversazione con i bambini, chiedendo loro proprio “Cos’è un bambino” e “Perché è importante un bambino”.
CHE COS’E’ UN BAMBINO?
Nejra: È una persona piccola
Ilyas: Quando ero piccolo avevo un braccialetto
Irene: Un bambino è quando non sa camminare, poi la mamma e il papà glielo insegnano
Edoardo: Un bambino è quando va alla scuola dell’infanzia
Ilyas: I bambini appena nati giocano!
Giulia: No, non è vero perché appena nati hanno le mani chiuse!
Ginevra: I bambini vanno a scuola
Irene: I bambini fanno i compiti
Alessio: È un umano piccolo
Andrea: È qualcosa che può camminare, giocare ed è fatto di pelle
Sebastian: È un bambino che gioca, un bambino che ha la faccia, le orecchie e anche la bocca anche il naso e i denti; ha bisogno di mangiare dalla mamma per crescere
Cecilia: I bambini giocano
Amely: È una persona media
Italo: I bambini hanno i giochi
Yara: È medio
Lorenzo: È piccolo
Alvise: È una persona piccola, ubbidiente, qualcuno che nasce e impara tante cose. Anche gli adulti una volta erano bambini, poi sono cresciuti
Grace: È qualcuno che gioca e impara le cose
Giulio: È qualcuno che a scuola fa i compiti
Alessandro: Un umano che nasce
Elio: Un bambino ha bisogno di bere dalla mamma
Jacopo: È una persona che deve giocare
PERCHÉ È IMPORTANTE UN BAMBINO?
Giulia: Un bambino è una cosa molto importante, perché se non ce l’hai i signori sarebbero tristi
Ilyas: Sì, ma lo possono andare a cercare
Giulia: No, non si può perché non c’è un negozio che vendono i bambini
Ilyas: Beh, allora si va sulla spiaggia e lo cerchi
Insegnante: Ma se lo trovi poi puoi tenerlo?
Ilyas: No, lo riporto ai suoi genitori!
Andrea: Perché possono fare tante cose, tipo fare sport
Sebastian: Perché serve un cuore alla mamma e al papà
Cecilia: Perché faccio il disegno per la mamma
Alessio: Perché fanno i disegni
Italo: Perché gioca
Amely: Perché fanno i compiti
Lorenzo: Perché fanno i salti
Yara: Perché quando va con la mamma è felice
Alvise: Perché sennò nel mondo non ci sarebbe niente. A cosa servirebbero le cose se nel mondo non ci fossero i bambini? I bambini sono importanti perché devono fare le coccole alla mamma e al papà
Grace: Perché la mamma e il papà senza bambini non sono felici
Elio: Perché ci sono tutte le cose dentro di noi, come il cuore che batte
Alessandro: Perché va all’asilo, perché è buono
In seguito, prendendo spunto dall’aggiornamento con Matteo Boato, i bambini hanno realizzato i ritratti dei loro compagni, dapprima con la tecnica del bianco e nero e in un secondo momento con i colori ad olio, andando così a mettere in rilievo i tratti caratteristici di ognuno di noi e la diversità di colori e di sfumature che ci contraddistingue. Ci siamo poi addentrate nel grande mondo dei diritti attraverso la lettura del testo di Unicef “Pinocchio nel mondo dei diritti” che è stato il punto di partenza per conoscere nel dettaglio cosa e quali sono i diritti dei bambini e decidere di creare un libro tutto nostro, scegliendo quelli che li avevano maggiormente colpiti.
A conclusione del nostro progetto, abbiamo pensato di lasciare una traccia, un segno come simbolo per ricordare questa giornata importante per i nostri bambini, ai ragazzi del Polo scolastico e a tutta la comunità di Nago.
Pertanto abbiamo scelto le panchine come spazio che richiama a momenti di scambio,di socializzazione: la panchina rappresenta un punto di incontro e di ritrovo per grandi e bambini, un punto per chi si ferma a sostare per riflettere e per poter diffondere una cultura di cura e di attenzione nei confronti dell’infanzia, sulla quale è necessario investire tutti insieme per proteggere qualsiasi minorenne.
A questo punto abbiamo chiesto di poter dipingere le panchine all’Amministrazione comunale che ha dato immediatamente il parere positivo per poterle personalizzarle insieme ai bambini. Quindi le abbiamo portate in giardino e con l’aiuto di alcuni volontari sono state carteggiate.
Con i bambini abbiamo fatto delle conversazioni in piccolo gruppo per decidere che cosa disegnare: sono emerse tante idee, ma dopo confronti, discussioni, ipotesi siamo arrivati alla bellissima conclusione di dipingere su una panchina un cielo azzurro, mantenendo il colore dell’Unicef, con le impronte delle mani di tutti i bambini e sull’altra un grande arcobaleno, come segno di speranza e di pace e dei bambini che tengono in mano un palloncino a forma di casa (diritto alla casa), un cuore (diritto alla famiglia) e un palloncino a forma di matita (diritto all’istruzione).
Ecco alcuni passaggi della conversazione su come decorare le panchine:
COME DECORERESTE LE PANCHINE?
Alessandro: Disegniamo un bambino che abbraccia il suo papà, perché vuol dire diritto di abbracciare le persone
Alvise: Oppure mettiamo tanti cuoricini che vogliono dire voler bene; poi sull’altra panchina disegniamo i bambini
Elio: Facciamo un grande arcobaleno, una righetta di tutti i colori
Grace: Poi scriviamo che noi abbiamo fatto queste pitture
Alvise: Mettiamo le nostre mani
Giulio: Facciamo un prato, i bambini, il cielo e le nuvole
Infine i bambini hanno cantato alla comunità la canzone “Voglio un mondo diritto”. Questo percorso vissuto con i bambini in un clima di condivisione e partecipazione è stata un’importante occasione per provare ad accendere in loro la scintilla del rispetto, della tolleranza e della responsabilità. È un seme che, piantato con cura e amore, ci auguriamo possa nel tempo germogliare e dare vita a un mondo più giusto e armonioso per tutti.