ISCHIA, MADRANO E SUSÀ: PARLARE DI INCLUSIONE A SCUOLA ATTRAVERSO IL TEATRO
di Mariangela Simoncini
Il teatro è crescita, è cultura, è emozione. È per questo che le scuole equiparate dell’infanzia di Madrano, Ischia e Susà hanno accolto a braccia aperte l’opportunità che Giovanna Palmieri con l’Associazione per il Coordinamento Teatrale Trentino, in collaborazione con il Comune di Pergine, ha offerto loro.
Portare il teatro a scuola in mezzo ai bambini e alle bambine, accorciare le distanze e poter permettere che dentro la scuola si faccia teatro e si assista a uno spettacolo teatrale è stato fantastico anche e soprattutto dopo mesi di difficoltà e distanze create dal Covid.
Guardare uno spettacolo teatrale con i bambini e le bambine tra i 3 e i 6 anni permette di sviluppare empatia, stimola la creatività, apre la mente e permette di vedere il mondo da più punti di vista. Infine il linguaggio del teatro è interdisciplinare, contiene in sé il gesto, il movimento, il suono, la parola, l’immagine e il segno.
Il contenuto dello spettacolo scelto e portato in scena da Silvano Antonelli della Compagnia Teatrale Stilema, dal titolo “I brutti anatroccoli” è stato vincente e molto sollecitante nell’ottica di inclusione scolastica. In scena l’attore ha raccontato le storie di tanti piccoli anatroccoli, con le loro differenze, che escono da un unico uovo. Essere uguali, essere diversi cosa significa? Cosa ci fa sentire a posto oppure no? Per una bambina e per un bambino in età evolutiva ogni attimo di vita che scorre è la costruzione di un pezzo della propria identità e in questo percorso ognuno ci sta come vuole e come può. Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi, di esempi di efficienza e di bellezza rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta indossare gli occhiali, metterci poco tempo in più degli altri a compiere una attività, avere la pelle un po' più scura o un po' più chiara, far fatica a scavalcare un gradino....
Non è vero che siamo tutti uguali, siamo invece tutti diversi uno dall’altro e preziosi nella nostra unicità! Tutti diversi come i brutti anatroccoli dello spettacolo teatrale: ognuno come vuole, ognuno come può!