L’ONDA DI SIBILLA: LA PICCOLA GUIDA DEI BAMBINI DI PONTE ARCHE


di Lorenzo Santorum coordinatore del Circolo di coordinamento delle Giudicarie Esteriori con le insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Ponte Arche
 

“L’Onda di Sibilla” è il titolo della Piccola Guida che abbiamo scritto insieme ai bambini della scuola dell’infanzia “Don Bosco” di Ponte Arche. Il titolo vuole essere rappresentativo delle scelte progettuali condivise tra bambini e insegnanti e delle emozioni che hanno caratterizzato tanti momenti di questa ricerca esplorativa.
L’Onda” perché l’acqua è un elemento molto importante nel contesto territoriale della Valle delle Giudicarie Esteriori con il fiume Sarca e con l’Antica Fonte termale; “diSibilla” perché la Sibilla Cumana, personaggio della leggenda che viveva a Cuma in provincia di Napoli, è stata adottata da Comano Terme, creando così un legame culturale tra località così diverse e lontane. “L’Onda di Sibilla” ci sembrava potesse quindi rappresentare bene l’idea della storia e della cultura che fluiscono nello spazio e nel tempo contaminando persone e comunità.

 

Sono stati i nostri bambini a mettere insieme queste due parole, l’Onda e la Sibilla, quando in epoca pre-Covid siamo andati al Parco delle Terme e ci siamo addentrati nel luogo chiamato “Antica Fonte”, dove originariamente veniva captata l’acqua termale che ha proprietà terapeutiche.
“Maestra, perché l’acqua sgorga dalla maschera di Sibilla?”; “Perché l’acqua ha questo sapore strano?”; “Perché è più calda di quella che beviamo casa?”; “Cosa c’entra la Sibilla Cumana con Comano Terme?”; “Che cos’è il simbolo della Sibilla?; “Ma il paese si chiama Ponte Arche perché il vecchio ponte in pietra ha le arcate?”; “La piazza Mercato è sempre stata così?”
Domande molto interessanti che non potevamo lasciar cadere con risposte vaghe e improvvisate, ma che avevamo il dovere di approfondire per quanto riguarda la geografia dei luoghi, la storia di questo territorio, le opere che lo hanno trasformato rendendolo vivibile, l’etnografia intesa come l’osservazione sul modo di vivere e di socializzare tipico delle persone che qui abitano.
Attraversando il Parco per tornare alla nostra scuola abbiamo riascoltato le parole dei nostri bambini e abbiamo preso la decisione di cercare insieme le risposte a queste domande.

Siccome i temi erano molti e non riuscivamo a chiudere un discorso che subito se ne apriva un altro, abbiamo pensato che non potevamo lasciare tutta questa ricchezza all’estemporaneità di un giorno, ma che dovevamo strutturarla in un progetto e dare vita a una documentazione organica. Così è nata l’idea di scrivere questo libro.
Ci siamo ritrovati in Piccoli Gruppi e, ripensando all’Antica Fonte, abbiamo individuato alcune piste di lavoro che ci sembravano importanti per permettere ai bambini di esercitare il loro sguardo, di allenarsi nella “osservazione” e “rappresentazione” degli aspetti naturalistici ed etnografici, di trovare risposte alle loro curiosità.

È stato relativamente facile individuare i temi di questa ricerca osservativa che poi sono diventati i capitoli di questo libro: “Dove tutto ha avuto origine”, “Il Parco delle Terme e le sue meraviglie”, “Alla ricerca dei simboli”, “Ieri e oggi”, “I Ponti”, “Il Fiume”.
Così, per parecchio tempo, che facesse caldo o freddo, con il bello e il cattivo tempo, piccoli gruppi di bambini accompagnati dalle loro insegnanti hanno esplorato il territorio con macchine fotografiche, con retini per pesca, con block notes e colori, con il martello per rompere il ghiaccio sul Sarca. Hanno raccolto i sassi nel fiume, i legnetti portati dalla corrente e hanno varato nel fiume le navicelle costruite con questi materiali. Hanno intervistato il farmacista, il pescatore, il sindaco, la bibliotecaria, la direttrice dell’Azienda di Promozione Turistica, le nonne testimoni di un importante passato, l’architetto che ha progettato il nuovo ponte.

Quando tornavamo a scuola tutte queste esperienze venivano rielaborate, reinterpretate e riordinate, diventando una documentazione fotografica, grafico-pittorica, narrativa e, tramite la “lingua scritta”, una testimonianza dei “segni” lasciati dai bambini sui fogli di carta per tutti coloro che frequenteranno la scuola dell’infanzia di Ponte Arche.
Il risultato è stato quello di rappresentare la realtàattraverso gli occhi dei bambini, un’operazione per niente scontata che ci fa riflettere su come sia importante dotarli di una “scatola degli attrezzi” ricca, che permetta di esercitare il pensiero, di condividerlo con i compagni, di ampliare le conoscenze in Piccolo gruppo attraverso il confronto, lo scambio, l’interazione, l’argomentazione.
Da qualche anno ormai abbiamo compreso che Il compito della scuola dell’infanzia non è più quello di trasmettere nozioni da imparare a memoria, ma di accompagnare i bambini alla scoperta di conoscenze, di emozioni, di esperienze stimolanti, capaci di fondare su basi più sicure la loro personalità.

Ci piace immaginare che quando questa Piccola Guida sarà nelle mani dei genitori e dei bambini e la leggeranno insieme la riscopriranno come una “documentazione sociale”, nella quale non si riesce a distinguere il contributo individuale a favore invece di una contaminazione collettiva, frutto del lavoro in Piccolo Gruppo.


 


F.P.S.M.

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