“LA SCUOLA CHE SERVE”: A RIVA DEL GARDA UNA SETTIMANA DI INIZIATIVE PER IL BILANCIO SOCIALE NELLE SCUOLE DEL CIRCOLO


di Silvia Cavalloro

Una settimana articolata. Numerose le iniziative sia all’interno di ciascuna scuola – con spazi laboratoriali dedicati a nonni e genitori molto apprezzati e partecipati dalle famiglie – sia a livello di Circolo con la realizzazione di una mostra didattica, sia infine a livello più esteso di cittadinanza attraverso l’organizzazione di una tavola rotonda sul tema “La scuola che serve”. Serve con il duplice significato di essere a servizio dei bambini, ma anche come scuola che serve nel senso che di essa c’è bisogno, è ciò di cui la comunità ha bisogno per dare risposta alla propria domanda di educazione.
Un evento, la settimana della scuola dell’infanzia, che ha dato voce all’impegno non solo del “fare bene” a scuola, ma anche del rendere visibile e documentare questo impegno e questo investimento: “Il dentro e il fuori sono stati meno marcati e abbiamo contribuito a curare connessioni” ha ricordato Luisa Fontanari la coordinatrice del Circolo di Riva del Garda.

I Presidenti hanno condiviso cosa significhi gestire una scuola equiparata dell’infanzia e perché sia importante assumersi questa responsabilità. Un impegno del quale è sempre più rilevante continuare a sottolineare il valore ricordando quanta complessità, quanta densità e quanto tempo dedicato implichi questo ruolo.

Le insegnanti hanno portato l’attenzione su come la scuola oggi valorizzi il bambino, la ricchezza del suo pensiero, la capacità dei bambini di confrontarsi tra di loro, di costruire insieme, attraverso esperienze significative, i propri apprendimenti.

Abbiamo coltivato la dimensione riflessiva dentro la nostra professionalità – hanno ricordato – la discussione e lo scambio tra noi, con i coordinatori e con i formatori. E il confronto con il contesto esterno alla scuola ci permette di renderci visibili come realtà scolastica fortemente radicata sul territorio”.

Importanti sono stati i riferimenti ai progetti Piccole guide per grandi scoperte e Il Concilio dei bambini o a innovative proposte metodologiche come il lavoro in piccoli gruppi di bambini coinvolti in processi di partecipazione attiva.

La passione è il motore che spinge noi insegnanti a rimanere vitali nella nostra professione – hanno ancora evidenziato – a guardare il mondo in parte anche attraverso i loro occhi, a sostenerli lasciando il giusto spazio di autonomia, ad aiutarli ma a non fare mai al loro posto, a promuovere senza sostituirci. Abbiamo imparato a sostenere pensiero, a trasformare il disaccordo nella valorizzazione dei punti di vista diversi. Se guardiamo la strada percorsa vediamo tutto quello che abbiamo messo in atto. Qualcosa di importante e significativo è successo”.
Importante, tra le ricche voci che hanno animato la tavola rotonda, anche quella del personale ausiliario, inservienti e cuochi che si prendono cura dei bambini ogni giorno collaborando con le insegnanti, donando calore e presenza, consolando, sollecitando, tessendo relazioni e legami.

“La scuola si è rivelata per noi un luogo aperto e di partecipazione – ha poi testimoniato un genitore membro del Comitato d gestione –. Lavorare per un fine comune aiuta il confronto e la collaborazione anche sfruttando capacità personali e professionali, mettendole a disposizione di tutti. Un’esperienza altamente gratificante, gioiosa e positiva che ci ha permesso di gettare basi per legami forti e duraturi”.

Tutti questi interventi hanno evidenziato quanto lavoro e impegno ci sia dietro queste buone pratiche di quotidiana scuola. Come ha evidenziato nel suo intervento Cristina Zucchermaglio – consulente della Federazione – la sottolineatura va in particolare a un passaggio culturale che ha puntato a valorizzare la comunità professionale degli insegnanti, il loro saper essere gruppo e pensarsi risorsa in quanto gruppo, il lavoro di squadra che implica anche il coordinatore e i formatori. Mettere al centro la comunità professionale e le pratiche di progettazione collettiva segna un cambiamento significativo che rappresenta un investimento di qualità alto e distintivo. Progetti etici di cura che evidenziano l’attenzione alla dimensione civica e di costruzione di cittadinanza attiva e responsabile.


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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