"MAESTRA, MA LO SAI CHE C'È LA GUERRA?!" MEZZOCORONA PENSA LA PACE



a cura delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Mezzocorona
 

In questi giorni siamo purtroppo testimoni di eventi che non avremmo mai pensato di dover spiegare ai nostri bambini e alle nostre bambine. Anche se non lo dimostrano, essi vedono, sentono e trattengono dentro di sé le immagini di guerra che arrivano dai telegiornali, dai discorsi che ascoltano e non sempre comprendono. Alcuni sentono il bisogno di raccontare, di condividere con le maestre o con i compagni, quasi con timore di sbagliare, di non essere considerati abbastanza "grandi" per poter parlare di certe cose. Come insegnanti abbiamo accolto la loro necessità di comunicare, di trovare uno spazio in cui poter raccontare, condividere, dare parola alle loro paure, ai loro pensieri, per provare insieme a capire e poter confrontare le loro opinioni.

Ma cosa dicono i bambini della guerra?
Dicono che c'è una guerra, ma non qua vicino a noi, in Ucraina; sanno che la guerra non è bella perché distrugge le case e fa morire le persone, anche i bambini; in guerra si usano le pistole, i mitra, le bombe che distruggono tutto, così le persone restano senza casa e devono scappare e certi vengono in Italia, anche a Mezzocorona. Qualcuno racconta che hanno deciso insieme a mamma e il papà di ospitare una famiglia che è scappata dalla guerra. Altri sarebbero contenti di donare i propri libretti e giochi ai bambini che vivono dove c'è la guerra, dove ci sono solo i sassi e le macerie.

La pace è molto più bella della guerra, bisogna fare la pace subito, tutti i bambini vogliono la pace e anche tutte le persone. Per fare la pace bisogna non litigare e non volere tutto, bisogna stare tranquilli e mettersi d'accordo. Non è facile, ma bisogna provare sempre a fare la pace. A qualcuno piacerebbe diventare un cavaliere coraggioso, andare nei posti dove fanno la guerra, mettere le bandiere della pace sui tetti e sui muri delle case, così quelli che bombardano vedrebbero le bandiere e non sgancerebbero più le bombe! Sarebbe bello fare il ballo della pace e urlare forte: "Pace, pace, non vogliamo la guerra, ma la pace e la felicità", ma dobbiamo urlare molto forte perché ci sentano i signori della guerra. Qualcuno pensa che forse si potrebbe anche scrivere una lettera a quel signore che si chiama Putin e che ha deciso di fare la guerra per dirgli che deve smetterla e farla finita di arrabbiarsi e usare le armi, che deve mettersi d'accordo e fare la pace. “Come si fa però, non conosciamo l'indirizzo, allora bisogna dirlo al Presidente della scuola, oppure al Sindaco, dobbiamo dirgli che ci deve aiutare a dirlo a tutti!”

Senza forzature e senza esprimere giudizi, ci siamo messe in ascolto, abbiamo condiviso le loro emozioni, la loro la voglia di Pace e abbiamo dato forma alle loro idee. Nei vari gruppi sono stati organizzati spontaneamente tanti laboratori di pace: disegni, bandierine, cartelloni, cuori, lettere, ognuno ha trovato il modo per esprimere la propria partecipazione.



 

Seguendo i loro pensieri abbiamo organizzato con tutti i bambini insieme, per la prima volta dopo più di due anni, due momenti molto emozionanti: la passeggiata della pace per le vie del paese sventolando le bandierine con gioia, convinzione e "forza", gridando il loro messaggio di pace e il girotondo della pace nella piazza accanto alla chiesa, dove per la prima volta ci siamo potuti vedere tutti assieme seppur distanziati. Il parroco ci ha detto che siamo dei piccoli pacifisti e che facciamo bene a chiedere la pace, ci ha detto che anche i bambini ucraini la chiedono come noi e dicono "Mir".

 

 

Grazie anche alla disponibilità del nostro Sindaco i bambini hanno infine visto concretizzato il loro desiderio, quello di essere ascoltati da un'autorità che possa portare il loro pensiero a tutti: una richiesta di pace che passa attraverso il dono di una bandiera colorata, che ora sventola nella nostra piazza accanto al monumento dei caduti di tutte le guerre.

 


F.P.S.M.

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