OGGI È SUNNY! L’INGLESE ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA: L’ESPERIENZA DI RIVA-RIONE DEGASPERI
di Silvia Ferraloro
Un progetto da sempre apprezzato dai genitori e vissuto con entusiasmo dai bambini, proprio perché si propone di avvicinare i bambini alla lingua inglese in modo naturale, attraverso esperienze concrete e nei contesti delle routine della giornata scolastica e dentro la progettazione di scuola. Si gioca, si ascoltano storie, si leggono libri e poi si canta e si balla, tutto in inglese! È questo ciò che da oltre 14 anni ha rappresentato per la scuola di Riva-Rione Degasperi il progetto di accostamento alla lingua inglese realizzato sia con l’attivazione di insegnanti interne sia con l’apporto di una risorsa esterna.
Se ne è parlato in modo approfondito in un incontro di Merenda educativa, il 4 maggio 2018, con un gruppo di genitori curiosi, per renderli parte di come viene proposto l’accostamento nella scuola dell’infanzia. L’incontro è stato gestito dall’insegnante di sezione con competenza linguistica Silvia Ferraloro e dall’esperta esterna Christina Bazzoli, con la presenza della coordinatrice Luisa Fontanari. È stata l’occasione per raccontare le esperienze realizzate, la metodologia proposta, gli indicatori che hanno sostenuto il processo di apprendimento della partecipazione e come i bambini sono stati dentro questo percorso.
Con i genitori si è condiviso che per i bambini è stataun’ulteriore opportunità per arricchire le loro forme di linguaggio, conoscere tradizioni e culture diverse dalla propria, formulare ipotesi in merito a codici comunicativi lasciando segni scritti, formulare frasi contenenti termini in inglese e, là dove non capivano, chiedere aiuto ad altri bambini ritenuti più competenti. Insieme hanno dato e ricevuto aiuto, hanno preso decisioni e rispettato quanto concordato.
Ecco, tra le tante riflessioni condivise con i genitori, il pensiero di una mamma: “Non è un nuovo modo di imparare una lingua. Anzi! È quello che tutti noi abbiamo usato per iniziare a parlare. Ascoltando. Non ho contato le parole che mia figlia ha imparato, perché anch’io ho capito che non è quello che conta. Ammiro e invidio la sua capacità di ‘capire senza capire’, le sue nuove strategie di comunicazione, il suo considerare l’inglese non una lingua straniera ma semplicemente un’altra lingua. Mi piace sentirle canticchiare suoni che non le apparterrebbero dal mio punto di vista ma che invece sono già parte di lei. Perché, mi dice, ‘io parlo inglese’. Non sta imparando a parlare una lingua straniera, sta imparando a comunicare!”
Durante le esperienze realizzate le insegnanti hanno potuto osservare come i bambini comprendano, accettino e riescano a dare spazio alla diversità linguistica e culturale. Spesso tra loro propongono alternative in lingua italiana rispetto a una situazione che si sta svolgendo in lingua inglese, esprimono forme linguistiche differenziate anche se non corrette, utilizzano termini inglesi all’interno di frasi nella loro lingua madre (code-switching): “oggi è sunny”, “il mio animale preferito è lion”, “dammi il red”, “dai avanti come on”, “io voglio la coppetta green”.