PROGETTARE INSIEME. A VIGO CAVEDINE L'ORTO ACCOGLIE LO SPAVENTAPASSERI
di Raffaela Lever, Domenica Ruaben, Doriana Sartorelli insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Vigo Cavedine
In giardino abbiamo una vigna e nei giorni scorsi il papà di Amanda l’ha potata. I bambini il giorno seguente hanno trovato in giardino i rami tagliati e noi insegnanti abbiamo colto il loro interesse per questo nuovo materiale. Siamo così usciti più volte per dare a tutti il tempo di conoscerne le caratteristiche e possibilità di utilizzo, per inventare e creare.
Ci ascoltiamo, proponiamo le idee di ciascuno al gruppo, ci confrontiamo sulleesperienze dei bambini. Nascono così varie idee su cosa possiamo realizzare con i rami: casette per gli uccellini, un nido, l’asilo degli scoiattoli, uno spaventapasseri.
Provando a realizzare alcuni di questi progetti i bambini si sono accorti che incontravano delle difficoltà. Ad esempio il tetto delle casette è difficile da fare, per fare il nido più grande servono più rami. Ha iniziato così a prendere forma l’idea di realizzare uno spaventapasseri, perché nei cerchi fatti in precedenza con i rami, realizzando delle corone, i bambini hanno iniziato a vedere una testa che poteva essere quella di un personaggio. Ci siamo allora documentatiper capire come è fatto uno spaventapasseri e a che cosa serve. In biblioteca abbiamo ascoltato e letto delle storie per approfondire le nostre conoscenze.
Con le informazioni raccolte realizziamo alcune possibili tipologie di progetto e questi disegni contribuiranno a costruire un pannello per la nostra scuola. Ma il nostro spaventapasseri va collocato nell’orto e quindi dobbiamo analizzare forma e materiali dei progetti tenendo presente che viene posizionato all’aperto. Ecco alcune idee:
“Per fare il viso potremmo mettere dei bastoncini in mezzo al cerchio”
“Si vero poi attaccarci gli occhi naso e bocca”
“Dobbiamo mettere un palo forte perché non cade”
“Lo leghiamo con la lana?”
“No si rompe!”
“Mettiamo i chiodi?”
“No il filo di ferro che è fortissimo”.“La testa la possiamo mettere in un sacchetto”.
Nelle conversazioni si delineano i pensieri, le soluzioni, le idee dei bambini che si fanno via via sempre più precise e mirate.
In questa fase delicata del lavoro il ruolo dell’insegnante è molto importante perché sollecita tutti a intervenire nella discussione, rilancia pensieri e ipotesi, pone domande e dubbi sviluppando un ragionamento, insieme ai bambini, favorisce la costruzione di apprendimenti.
Le insegnanti rilanciano coì al gruppo le due proposte emerse:
“Insieme dobbiamo decidere come fare la testa perché abbiamo due proposte: tenere la corona di rami e all’interno metterci dei bastoncini sui quali inserire gli occhi il naso, la bocca; oppure mettere la corona in un sacco di tela o nylon e attaccare sul sacco tutti gli elementi del viso”.
Nei loro vari interventi i bambini sono stati attenti a elencare materiali che potessero resistere all’esterno come tappi, bottiglie, stoffe. Dopo vari confronti, discussioni e accordi i bambini decidono come procedere. Riguardo al viso per gli occhi si è deciso di usare due rotoli di plastica nera, per la bocca un pennarello arancione, per il naso un tappo giallo del tè, per i capelli la rafia naturale e non colorata. Riguardo al corpo ci si accorda invece sull’utilizzare un palo grosso e lungo per mettere la testa, un palo corto per fare le braccia e una camicia.
Sorge però un nuovo problema: lo spaventapasseri è una femmina o un maschio? Dopo essersi confrontati su più aspetti i bambini concordano che lo spaventapasseri sarà maschio perché ha la camicia a quadretti.
Nella fase conclusiva i bambini desiderano fare delle varianti al progetto. Hanno osservato infatti che la bocca non era abbastanza paurosa e allora, al posto del pennarello scelto in precedenza, vogliono utilizzare dei legnetti per fare dei denti aguzzi. Agli occhi decidono di aggiungere due palline rosse perché così si vedono da lontano e tutti si spaventano.
Per quanto riguarda il corpo decidono di fissare al palo la camicia e riempirla di legnetti per fare una pancia grossa.
Ora lo spaventapasseri è finalmente pronto e può essere collocato nell’orto del giardino della scuola.
Dopo questa esperienza i bambini hanno desiderato scrivere una storia che avesse come protagonista lo spaventapasseri. Lo hanno chiamato: ALDI.