VAGABONDE! A TAIO I BAMBINI FANNO INSIEME RICERCA OSSERVATIVA SCOPRENDO PICCOLE PIANTE



a cura delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Taio

 

"Quando si guarda ed esamina da vicino,
ciò che è familiare diventa estraneo.
Ecco la differenza tra vedere e guardare"
(H. Saputra)

 

A volte non è necessario andare lontano per abitare la natura. Esistono piccole meraviglie verdi che si possono scoprire proprio sotto i nostri piedi. È così che i bambini della scuola di Taio si sono mossi alla ricerca di modi interessanti e originali con i quali le piante si fanno spazio in luoghi inaspettati e inusuali.
Sono le “vagabonde”, piante che portano la vita tra muretti e recinzioni, marciapiedi, tombini, semafori e cartelli stradali.

Osservare questi giardini nascosti, permette di riflettere sulla capacità della natura di escogitare strategie per sopravvivere ovunque. Osservare con attenzione forme, dettagli, colori, ricercare insieme il nome delle cose, non per impararle a memoria, ma per riconoscerle, differenziarle da altre, notare differenze nella similarità, confrontare e raccogliere informazioni sono strategie di apprendimento che permettono ai bambini di condividere saperi e agire collaborazioni promettenti.

Per dare voce a questo progetto in maniera più ricca e partecipata, pubblichiamo qui la documentazione che ciascuna sezione ha condiviso con le famiglie, a partire da una condivisione collegiale dei testi e della struttura dei video inviati ai genitori.

  • Video gruppo misto intersezionale "Lupi"
  • Video geruppo misto intersezionale "Coccinelle
  • Video gruppo misto intersezionale "Squali"
     









La documentazione testimonia come questa proposta educativo-didattica si è nutrita e qualificata anche grazie ai tanti percorsi formativi ai quali noi insegnanti abbiamo partecipatoin questi anni. Per citarne alcuni, la promozione dei processi di costruzione della lingua scritta, la metodologia del lavoro in piccolo gruppo, il dialogo tra il dentro e il fuori della scuola, l’utilizzo dell’albo illustrato e del libro naturalistico, l’uso della tecnologia e della strumentazione scientifica (lavagna luminose, microscopio, lenti di ingrandimento, macchina fotografica…).

Un altro elemento messo a disposizione dei bambini quale ulteriore strategia di indagine è stato il disegno naturalistico, strumento di analisi per imparare a raccontare ciò che si indaga. Un disegnare che non ha a che fare col talento personale e che non ricerca il risultato estetico, ma che presuppone una cura lenta e progressivamente più profonda dell’osservare. Riprodurre dal vero invita, infatti, a cogliere la diversità, a rilevare linee e simmetrie.
La tecnologia è di supporto per aiutare i bambini a notare dettagli e sfumature, a fissare lo sguardo. I taccuini osservativi vengono poi confrontati e discussi nel piccolo gruppo per essere oggetto di meta-conoscenza tra i bambini.

Fare insieme ricerca osservativa è un processo di apprendimento che ha presupposto una lettura fine di contesti e relazioni e una documentazione ricca, documentazione presente sul territorio a disposizione di tutta la comunità. Ora, seguendo l'occhio attento e curioso dei bambini anche gli adulti potranno vedere e imparare a conoscere le “vagabonde” per creare insieme un nuovo intreccio di luoghi da osservare e visitare tutti i giorni.



 


F.P.S.M.

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