DAI BAMBINI DI VIGO DI TON, LA RICETTA PER STARE BENE INSIEME



a cura di Silvia Cavalloro e delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Vigo di Ton
 

La partecipazione attiva e consapevole alla crescita della propria comunità è una dimensione che la Federazione ha sempre sostenuto nelle scuole associate e che anche la nostra scuola, attraverso numerose iniziative, ha sempre valorizzato. Lo sguardo, certamente focalizzato sui bambini e sulla progettazione educativo-didattica – centro della nostra azione professionale – è sempre attento alle reti di relazioni intorno a loro, al coinvolgimento di testimoni ed esperti del territorio nel quale la scuola è inserita, al legame con la comunità.

In dialogo con questa cornice di riferimento, anche l’idea di bambino e di apprendimento promossa in questi anni da noi insegnanti ha contribuito a rinnovare la nostra metodologia aprendola a scelte didattiche maggiormente incentrate sulla collaborazione, che valorizzano la dimensione partecipativa, l’attenzione verso il contesto sociale, l’acquisizione di consapevolezza e senso di responsabilità. L’idea di bambino e di apprendimento alla quale facciamo riferimento, infatti, pone al centro della nostra riflessione bambini protagonisti insieme agli altri della costruzione delle proprie conoscenze, bambini curiosi, portatori di domande e mossi da spirito di ricerca nei conforti del mondo che li circonda.

Un esempio di questa idea di scuola della comunità e della metodologia innovativa sperimentata e approfondita negli anni, è stata la progettazione e realizzazione della Festa di Natale, una tradizione consolidata presso le scuole dell'infanzia, un evento atteso, un punto di arrivo prima delle vacanze invernali.
Ma eventi che tradizionalmente rientrano nel percorso annuale rischiano di indurre a scelte che ripropongono temi e attività già proposti, che vanno nella direzione di confermare attese, di ripetere, comprensibilmente, schemi che hanno funzionato.
Il nostro desiderio di innovare ci ha invece sollecitate a porci tante domande. Quale senso dare ad una festa? Quale valore educativo riservare a questo particolare momento di vita della scuola? L’impegno di noi insegnanti è stato quello di fare in modo che questo momento importante di aggregazione fra scuola, famiglia e comunità diventasse un'opportunità di crescita non solo per i bambini, ma anche per tutti i partecipanti. Un'opportunità di mettere al centro il bambino e il suo pensiero; un'opportunità di far comprendere a tutta la comunità quali " Pensieri Alti" siano in grado di affrontare i bambini di 3/6 anni; un'opportunità di far approfondire quale strada abbia intrapreso la “scuola” dell'infanzia: quella cioè della dignità di “Essere Scuola” in ogni momento della giornata e dell'anno.

Il punto di partenza è stato così il primo giorno di scuola: un anno scolastico iniziato con grandi cambiamenti, con un gruppo di bambini che si è dovuto rimodulare sulla grande presenza di bambini di tre anni (12 su 24). Routine quindi da rivedere, relazioni da stabilire, amicizie da consolidare.  "Stare bene insieme" ci è sembrata da subito una priorità; cercare strategie per fare in modo che le giornate a scuola diventassero sempre più piacevoli e alla portata di tutti, sia dei bambini "esperti" che di quelli "nuovi". E come sempre le soluzioni più belle sono state trovate dai bambini stessi. Nelle lunghe conversazioni insieme a loro, negli scambi di idee sui loro punti di vista sullo "stare bene insieme" sono stati individuati e condivisi dei punti fermi da adottare per migliorare davvero la convivenza. Suggerimenti che sono stati messi in campo per il benessere del singolo e del gruppo.

La parola "gentilezza" è stata uno dei termini più presi in considerazione da parte dei bambini: “...si chiede con gentilezza, si risponde con gentilezza!"  Gentilezza come strumento per affrontare i momenti più critici fra i bambini: gentilezza nelle parole, nei gesti, nella pazienza di aspettare, nel saper cedere o magari nel chiedere scusa.
Oltre alla gentilezza i bambini hanno individuato l'aiuto come elemento importante per stare bene insieme: “Per stare bene insieme ci si deve aiutare a vicenda: se uno non sa una cosa, quell'altro gliela insegna perché la sa". Numerosi sono stati i gesti di cura anche spontanei dei bambini nella nostra giornata scolastica: a noi adulti il compito di sottolinearli, valorizzarli e promuoverli.
E l'ultimo grande valore emerso nelle discussioni di gruppo sullo stare bene insieme è stato quello del rispetto: “Invece che litigare bisogna usare le parole; per stare bene insieme bisogna rispettare i sì e i no e non bisogna litigare!" Un rispetto dettato non solo dalle regole di convivenza, ma dalla riflessione profonda di ogni bambino sui temi della vita in comune e della condivisione nel gruppo.

Il percorso verso il Natale ci ha portato così a riflettere sull'andamento del nostro stare a scuola, come stesse procedendo il nostro "stare bene insieme”. Di qui l'idea di lanciare un messaggio anche al paese: l'idea cioè di condividere le strategie trovate a scuola affinché tutte le famiglie e l'intera comunità potessero prendere i bambini ad esempio e imparare da loro alcune strategie per migliorare la vita in comune. La "Lanternata di Natale” allora si è trasformata in un momento di condivisione di tutto quanto successo a scuola nei primi quattro mesi di frequenza: un percorso illuminato in maniera empirica dalle lanterne preparate dai bambini con le foglie dell'autunno e illuminato in maniera metaforica dai pensieri dei bambini.
Lungo le vie del paese sono stati fissati quattro punti di ritrovo dove attraverso alcuni cartelli e le audioregistrazioni delle voci dei bambini i partecipanti hanno potuto scoprire le ricette per "Stare bene insieme".
Grazie ai canti intonati dai bambini, le lanterne preparate per l'occasione, le luci portate dai partecipanti, il paese si è abbellito di una processione allegra e festosa che ha concluso il proprio percorso presso il piazzale della chiesa, ritrovo per un piccolo ma significativo momento di scambio di doni. Nelle settimane precedenti al Natale, infatti, avevamo chiesto a ciascun bambino di occuparsi del regalo per un suo compagno di scuola, regalo non da acquistare ma da scegliere fra le cose già possedute in casa. Un regalo mirato però, che parlasse proprio di quel bambino, che fosse accompagnato da un biglietto che spiegasse il senso del dono. Ne sono nati dei pensieri davvero stupendi, che parlavano di amicizia, di conoscenza e di rispetto.
Presso la chiesa è stato anche allestito un presepe interamente pensato e costruito dai bambini con l'utilizzo di materiali naturali, che i partecipanti alla lanternata hanno potuto apprezzare al termine della manifestazione, prima di gustare i biscotti confezionati anche quelli dai bambini.

Che dire? Una festa pensata e costruita a partire dal gruppo di bambini della scuola che, da un bisogno vero come quello importante di stare bene, ha saputo cogliere lo spunto per un lavoro molto profondo e significativo. Un gruppo di bambini, futuri cittadini del domani, che ha saputo interrogarsi su temi attualissimi quali la pacifica convivenza, il rispetto, l'aiuto reciproco. Un gruppo di bambini che ha fatto della quotidianità un'opportunità di riflessione molto importante per ciascuno di noi perché, grazie a parole apparentemente molto semplici, ha saputo lanciare dei messaggi molto profondi. A noi adulti il compito di cogliere l'importanza dei pensieri di questi bambini.

 


F.P.S.M.

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