I BAMBINI DI VARONE PROGETTANO RIFUGI PER PICCOLI MAMMIFERI



a cura delle insegnanti della scuola equiparata dell’infanzia di Varone
 

In prossimità della nostra scuola si trova “Il Parco Didattico dei Verbiti”, un luogo aperto al pubblico, che offre ai nostri bambini numerose possibilità di esperienze di apprendimento autentiche e significative. Uno spazio esterno alla scuola che può essere vissuto come un’aula didattica alternativa e sollecitante in cui i bambini sono diretti protagonisti di ogni fase di osservazione e di studio dell’ambiente naturale. Qui i bambini possono scoprire dal vivo e con l’osservazione diretta i cambiamenti della natura, imparare a guardare, ricercare, rispettare e prendersi cura delle piante e degli animali, vivere emozioni diverse, condividere e collaborare con i compagni.

Da alcuni anni, grazie alla collaborazione con la dott.ssa Chiara Parisi, naturalista specializzata nella gestione e conservazione dell’ambiente, progettiamo percorsi didattici esplorativi nel parco per promuovere anche nei bambini il concetto di giardino che accoglie, di un luogo che ospita e supporta la relazione tra diverse forme di vita. Progetti che stanno trasformando l’area in “un parco didattico in divenire”, in cui gli alunni, sia della scuola dell’infanzia che della scuola primaria, sono i primi protagonisti nella realizzazione di aree tematiche, cartelli didattici, rifugi per animali e piccole opere di manutenzione come riordinare le aiuole e piantare nuovi fiori.

Negli anni scorsi sono state elaborate esperienze dedicate a invertebrati, uccelli e alberi; quest’anno la curiosità e il desiderio di novità ci ha spinto ad affrontare un tema nuovo: quello dei mammiferi. Abbiamo così scoperto quali sono i piccoli mammiferi che vivono selvatici in città, qual è il loro prezioso ruolo nell’ecosistema urbano e quali possono essere gli strumenti da parte nostra, per poterli accogliere nel parco attraverso il posizionamento di rifugi adatti.
Il percorso è stato dedicato nello specifico alla conoscenza di tre mammiferi principali: il riccio, il ghiro e il pipistrello. Sono interessanti animali che nel corso dei secoli hanno saputo approfittare della presenza dell’uomo per trovare luoghi adatti al superamento dell’inverno, alla riproduzione e alla ricerca del cibo.

In un momento di confronto e di programmazione con Chiara abbiamo pianificato quatto incontri: i primi tre si sono svolti nel mese di marzo e il quarto a maggio.

Il parco è stato così esplorato nel corso della primavera anche attraverso le trasformazioni della vegetazione scoprendo quanto il parco offre agli animali nel corso della stagione. Una parte delle attività si è svolta a scuola e due incontri al parco dove i bambini sono stati accompagnati alla scoperta della natura attraverso le loro osservazioni e ipotesi, facendo particolare attenzione all’esperienza sensoriale.

Nel corso del primo incontro “Scopriamo i mammiferi delle nostre città”, attraverso l’uso di immagini e di schemi, abbiamo ricostruito insieme il significato di mammifero scoprendo le caratteristiche e le abitudini di questi animali e riconoscendo quelli che frequentano la nostra città.


Successivamente con un gioco di esplorazione nel parco, “Caccia alla traccia”, Chiara ci ha guidati a scoprire ambienti, abitudini e alimentazione dei mammiferi che lo abitano.In classe, con l’ausilio di libri e riviste e attraverso la ricerca in internet, abbiamo ulteriormente approfondito e integrato le conoscenze riguardo a questi animali e attraverso attività grafico-pittoriche e utilizzando la scrittura spontaneaabbiamo realizzato diverse rielaborazioni e documentazioni.


Nel terzo incontro,“Accoglienza work in progress”, abbiamo provato insieme a studiare e progettare come migliorare l’ospitalità di questi animali. Negli ultimi decenni, infatti, la modifica strutturale e funzionale degli edifici ha fatto sì che un territorio precedentemente rurale si modificasse convertendo edifici agricoli in quartieri residenziali, con la conseguente scomparsa dei luoghi adatti a ospitare uccelli e mammiferi, da secoli nostri compagni nel quotidiano, andando così a incidere anche sulla riduzione numerica di queste popolazioni.
Per garantire un equilibrio naturale che permetta una vita sana per l’uomo è necessario ritrovare spazio nelle nostre città per questi animali che, in particolare ricci e pipistrelli, hanno un’elevata funzione ecologica nella lotta biologica di specie nocive come lumache e zanzare.

Da questa esigenza è nata l’idea di coinvolgere i bambini nella progettazione di rifugi per ricci, pipistrelli e ghiri da collocare nel parco dei Verbiti. Comprendendo in profondità il senso di questa iniziativa, i bambini si sono subito impegnati nel porsi domande, osservare dettagli, formulare ipotesi, organizzare le conoscenze acquisite, fare confronti e provare sperimentazioni per verificare le loro ipotesi.

Completamente immersi in questo progetto, i bambini e le bambine si sono sentiti tutti attivamente coinvolti nell’osservare, fare ragionamenti e costruire le tane collaborando per uno scopo e per un bene comune.
Elaborare un progetto prima della sua realizzazione è un’esperienza che promuove e sostiene il pensiero dei bambini, lo guida e aiuta a comprendere giungendo ad una maggiore consapevolezza dei fenomeni. Qui trovate alcuni brani tratti dalle discussioni tra bambini.

Dopo aver realizzato graficamente il progetto, muniti di righello, matita, scotch e colla i bambini hanno provato a concretizzare il rifugio con uno scatolone e infine il prototipo è stato consegnato ad un falegname specialista che ha realizzato la tana con il legno rispettando le misure e le caratteristiche progettate dai bambini. Trovate qui immagini e didascalie relative alle fasi del progetto.

Finalmente nel mese di maggio, orgogliosi e soddisfatti dei rifugi realizzati, siamo ritornati nel parco per posizionarli insieme, osservare come il parco è cambiato e dove i nostri animali possono trovare cibo e rifugio.

Queste esperienze di scoperta e osservazione della varietà e della bellezza degli aspetti naturalistici nel loro ciclico cambiamento e della conoscenza delle diverse forme di vita diventano pretesti per favorire la cura e l’attenzione verso l’ambiente e la natura che ci circondano. Osservare con cura, infatti consente di comprendere il mondo e i bambini e le bambine amano esplorare per capire. Lo osserviamo nel giardino della nostra scuola che, grazie a queste sollecitazioni ancora con maggiore consapevolezza diventa luogo di ricerca, di scoperta e di stupore, dove i bambini giocando vanno a caccia di animaletti, scavano, costruiscono tane, raccolgono foglie e pigne, osservano fiori e farfalle e imparano a rispettare e aver cura del proprio ambiente.


“Per imparare a vivere nel mondo è indispensabile conoscerlo e per conoscere il mondo
è fondamentale esercitarsi nello stare fuori, nell’imparare
ad accorgersi di ciò che sta fuori per sentirlo risuonare dentro di noi.
Perché la relazione in & out è molto di più di qualcosa che
attraversa contesti luoghi e spazi, è soprattutto la capacità di abitare
con coerenza e famigliarità il nostro dentro e fuori,
perché siamo tutti esperti traghettatori di dentro e di fuori.”

[“Fuori mi annoio”, Laura Malavasi 1, ottobre 2018]

 

Un sentito ringraziamento all’Amministrazione comunale di Riva del Garda che ha finanziato questo progetto e ai Padri Verbiti di Varone per la gentile concessione del parco al pubblico.



 

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1. Nel triennio 2017-2019 la dott. Malavasi è stata nostra relatrice in un percorso di formazione dal titolo “Oltre la soglia: educazione naturale nella scuola dell’infanzia”


 


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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