ROVERETO E BORGO SACCO ACCOLGONO STUDENTI DELLE UNIVERSITÀ DI BOLZANO, INNSBRUCK E TRENTO



di Roberta Medeghini e Silvia Cavalloro
 

Sensibilizzare le nuove generazioni e le loro famiglie, adottando buone prassi per diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente, è lo scopo generale del percorso dal titolo “Education for sustainable development in early childhood and social education institutions (SENSE)”, promosso dalla struttura di cooperazione transfrontaliera Euregio e coordinato per l’Italia da Simona De Falco, professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento.


Questo progetto di mobilità internazionale ha coinvolto un gruppo di docenti e studenti delle università di Trento, Innsbruck e Bolzano che lo scorso 22 marzo sono stati accolti nelle scuole dell’infanzia equiparate “Rosmini” di Rovereto e “Sant’Antonio” di Borgo Sacco. Un’opportunità per promuovere uno scambio culturale tra studenti universitari trentini, altoatesini e austriaci, che hanno preso parte ad alcune giornate di incontri di approfondimento e studio integrate da visite osservative presso realtà territoriali educative.
L’osservazione di diversi contesti interni ed esterni alla scuola e la partecipazione a momenti di attivtà con i bambini ha consentito così al gruppo in visita di conoscere le pratiche educative quotidiane indirizzate alla sostenibilità in ambito educativo delle due scuole della Federazione sede di attività osservativa.


Uno degli aspetti al centro delle riflessioni nate dallo scambio con le insegnanti delle due scuole dell’infanzia ha riguardato l’investimento sugli spazi esterni. Questo si inserisce all’interno di un processo di innovazione progettuale promosso dal percorso di aggiornamento sul dentro e fuori la scuola. La progettazione ha riguardato sia rispetto alla riqualificazione del giardino sia rispetto alle occasioni di uscita sul territorio, elementi che caratterizzano la progettualità delle proposte e che hanno portato alla ricerca di elementi di innovazione e trasformazione con i bambini protagonisti attivi di alcune riprogettazioni promosse.


Un altro elemento valorizzato è stato l’utilizzo di materiali naturali che, raccolti all’esterno in occasione di esperienze vissute sul territorio, sono stati poi riutilizzati nelle sezioni per dar vita a differenti e originali situazioni ci gioco. I materiali sono stati messi a disposizione dei bambini perché potessero accedervi liberamente e sono stati organizzati – con il lorovcoinvolgimento in riflessioni e confronti – per tipologia, forma, qualità. Alle costruzioni realizzate è stato dedicato uno spazio apposito che consentisse di lasciarle in sospeso e, in tempi successivi,  di riprogettarle e di completarle.


È stata questa anche l’occasione per approfondire l’idea di bambino e di apprendimento promossa dalla Federazione, il ruolo dell’insegnante e alcune metodologie educativo-didattiche come ad esempio il lavoro in piccolo gruppo guidato e autonomo.

Qui i materiali in italiano e in inglese condivisi con il gruppo di studio.

Un esempio di questo è la riprogettazione degli spazi con materiali di recupero come lo spazio castello-lettura e cucina del castello.


Anche lo spazio casetta è stato ripensato e trasformato in pasticcieria. Qui la documentazione del processo decisionale che ha portato i bambini a riorganizzare questo spazio.


F.P.S.M.

La Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento è un’istituzione che promuove cura, servizio e innovazione. I differenti e articolati progetti promossi vogliono favorire e sostenere una scuola che sia contesto di crescita, di esperienze di qualità, di relazioni significative.

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